ANCONA – Con 50 trapianti di rene ed uno combinato di rene-fegato, la Struttura operativa dipartimentale di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene degli Ospedali Riuniti di Ancona, guidata dal dottor Andrea Ranghino, nel 2021 ha messo a segno numeri record nell’attività trapiantologica dalla data di apertura del centro nel 2005.
«Siamo molto orgogliosi di questo risultato – spiega il primario -, che siamo riusciti ad ottenere nonostante la pandemia: un segnale molto forte che ci dà la misura di come, anche se il periodo pandemico ci assorba molto, siamo riusciti a mantenere e addirittura raggiungere un risultato storico per il nostro centro, nell’ambito di un programma di trapianti che deve continuare a poter offrire questa soluzione terapeutica, migliore della dialisi».
Se dal 2005 a Torrette sono stati eseguiti complessivamente 634 trapianti in soggetti nefropatici, nel 2021 l’attività ha registrato «numeri significativamente più elevati, quasi un 20% in più». Numeri raggiunti «grazie alla generosità dei marchigiani, in particolare delle famiglie dei donatori».
Una buona notizia ed un risultato storico, raggiunto grazie ad un lavoro di squadra che si distingue per la stretta e sinergica collaborazione fra diverse figure professionali tra loro trasversali, come chirurghi, anestesisti, personale sanitario del Centro regionale trapianti, specialisti presenti all’interno nella struttura, infermieri ed Oss, perché come tiene a sottolineare il dottor Ranghino «siamo tutti importanti per gestire al meglio questi organi».
E con la pandemia che ha messo alle strette le strutture ospedaliere e ha impegnato personale, i sanitari presenti nel reparto «sono andati oltre il proprio orario di lavoro, con passione» per garantire i ricoveri ordinari, gestire i pazienti Covid, i dializzati ed i pazienti da trapiantare che arrivano spesso come urgenze.
Una fase resa complessa dal Covid, gestita nel reparto con un importante sforzo organizzativo e con successo dalle infermiere Marina Mosca, coordinatrice di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene, e da Veronica Pasquali, coordinatrice della Dialisi.
Il centro trapianti di Torrette si distingue sul panorama nazionale per il dato relativo alla sopravvivenza dei pazienti nel post intervento, che si attesta su un valore pari all’87,5% contro l’82,9% della media nazionale. Un superamento che avviene anche per quanto concerne la sopravvivenza dell’organo (rene) dopo il trapianto, che se nei trapiantati a Torrette è pari all’84% a livello nazionale la media è del 78,1%.
Anche per questo la struttura operativa è una eccellenza sul panorama nazionale ed è punto di riferimento non solo per le Marche, ma anche per le altre regioni del centro Italia, tanto che il 35% dei malati nefrologici sceglie per trapiantarsi proprio il centro guidato dal dottor Ranghino e arrivano soprattutto da Umbria, Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e Campania.