ANCONA – «La drammatica crisi della pandemia è stata un vero e proprio spartiacque: il virus è riuscito a mettere in evidenza le contraddizioni di un mondo globale senza regole e ha evidenziato le problematiche di un modello economico e sociale orientato al profitto sfrenato, che danneggia e ha danneggiato ampie fasce della popolazione». Sono le parole pronunciate da David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, nel video messaggio inviato in occasione dell’assemblea elettiva della Cna di Ancona.
L’evento dal titolo “Pnrr, ultima chiamata per le Marche e per l’Italia” è stato aperto proprio dalla riflessione di Sassoli il quale ha evidenziato come «nella sua brutalità, il Covid ci ha permesso di iniziare una riflessione sul mondo di prima, sulle disuguaglianze presenti nel mondo di prima e ci obbliga a ripensare ai nostri modelli, ma senza perdere di vista i valori fondamentali e soprattutto, in tempi di crisi, che il progetto europeo deve essere capace di proteggere le persone, sostenere le imprese, investire in uguaglianza, sostenere la necessità di un progresso sociale, di un benessere economico per le nostre cittadine e i nostri cittadini».
Secondo il presidente del Parlamento Europeo, il Recovery Fund «rappresenta non solo la risposta Europea alla pandemia e agli effetti che ha prodotto e che si protrarranno per molto tempo, ma anche una straordinaria opportunità per realizzare nuovi modelli capaci di conciliare la crescita economica, ad esempio, con il rispetto dell’ambiente».
Inoltre ha aggiunto che proprio il nostro Paese, in quanto primo beneficiario del Piano, «si trova davanti a una grande opportunità e ora più che mai non può permettersi di sprecare nessuna risorsa, nessuna occasione», per questo la strada tracciata da Sassoli è quella di «riuscire a utilizzare al massimo i fondi messi a disposizione dall’Europa, attraverso progetti chiari, mirati, che porteranno più occupazione, più ricerca e doteranno i nostri paesi di nuove capacità».
Sassoli ha parlato di «progetti per far collaborare le Regioni, incentivare i giovani, indicare le infrastrutture utili per il Paese» e di investimenti «utili per creare lavoro e per creare benessere, perché la questione sociale non è un’invenzione».
In una fase così delicata, «le Istituzioni hanno il compito non solo di svolgere un lavoro attento a tutti i livelli sulla programmazione e sulla pianificazione degli interventi, ma anche di favorire lo sviluppo di una nuova imprenditorialità, che sia più efficiente e sostenibile».
L’auspicio espresso dal presidente del Parlamento Europeo è quello che ci sia «il contributo di tutti: senza il pieno coinvolgimento delle parti sociali e di realtà impegnate come la Cna risulterebbe molto difficile costruire politiche in grado di rispondere con efficienza ed efficacia ai bisogni dei nostri cittadini».
Insomma occorre avere «uno sguardo lungimirante, perché la sfida di fronte a noi è complessa, ma al tempo stesso con il contributo di tutti sono convinto che potremo vincerla per trasformare questo tempo così difficile in una grande e imperdibile opportunità».