ANCONA – La Regione interviene sull’ultimo miglio, la bretella per collegare il porto di Ancona alla grande viabilità, esclusa dal piano nazionale di resilienza e rilancio. L’opera viaria non figura infatti tra quelle finanziate dal piano
Next Generation, per questo il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha inviato una lettera al ministro per le Infrastrutture, Enrico Giovannini, nella quale evidenzia come nel documento manchino tutti gli interventi che la Regione ha evidenziato come prioritari in tema di infrastrutture e trasporti.
«Abbiamo appreso con estremo disappunto che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – Next Generation Italia approvato dal Consiglio dei Ministri sono assenti interventi di carattere infrastrutturale, ampliamento, incremento della capacità, intermodalità, del porto di Ancona e degli altri porti di competenza dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale -afferma Acquaroli -. Uno fra tutti il collegamento stradale cosiddetto ultimo miglio di connessione del Porto di Ancona con la grande viabilità, l’intervento atteso da oltre 30 anni e che consente al nodo TEN-T del porto di connettersi velocemente con la rete stradale e autostradale principale».
Il governatore fa notare che lo sviluppo regionale dei prossimi anni «non può prescindere dalla connessione di ultimo miglio del porto di Ancona, inserito nel corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo e, dal 2021, anche in quello Baltico-Adriatico».
Per questo il governatore ha chiesto un incontro urgente al ministro così da aprire un confronto sulla questione e recuperare i finanziamenti necessari a realizzare gli interventi strategici per la ripresa economica delle Marche. Un territorio, come fa notare il presidente, che era già stato duramente colpito dal sisma e che deve recuperare degli importanti gap infrastrutturali, «adeguando le connessioni e i nodi dell’intermodalità regionale agli standard europei».
Il progetto di fattibilità tecnico-economica era stato approvato a giugno 2020 ed è in fase di avvio la progettazione definitiva. Tra le opere stradali incluse nel piano nazionale di ripresa e resilienza, ci sono la Fano-Grosseto e la Salaria, mentre per le ferroviarie la Orte-Falconara, oltre ad interventi sulla connettività telematica.