ANCONA – Prosegue anche oggi (22 dicembre) in Consiglio Regionale la discussione sul Bilancio di previsione per il prossimo triennio (2024-2026). È stato invece approvato con il voto della maggioranza il Documento di economia e finanza regionale (Defr). Contrarie le minoranze (Partito Democratico e Movimento 5 Stelle).
Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, relatore di minoranza, il documento rappresenta una «visione delle Marche» che la maggioranza è riuscita a costruire nonostante il difficile contesto (post pandemia, guerre, alluvione, sisma) sulle «infrastrutture, le Marche erano poverissime di infrastrutture», sul polo intermodale (porto, aeroporto e interporto), sulle vie di comunicazione veloci tra Appennino e fondo valle, sull’alta velocità delle linee ferroviarie e sul Pnrr che dota le Marche di quasi mezzo miliardo di investimenti» nel periodo 2021-2027.
Di tutt’altro avviso il Partito Democratico. Per il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, relatore di minoranza, si tratta di «un copia incolla di quello dell’anno precedente» dove «non c’è nulla di strategico». Parlando della sanità che rappresenta i 3/4 del bilancio, Cesetti ha detto «le liste d’attesa non sono state abbattute» gli «screening hanno una percentuale molto più bassa di quelli nazionali». Il consigliere del Pd ha fatto riferimento all’organo revisore dei conti secondo il quale «la situazione della sanità» sarebbe «drammatica».
La consigliera del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, ha espresso preoccupazione sul tema della gestione dei rifiuti e sulla crisi idrica nel pesarese dopo che i suoi emendamenti sono stati bocciati. Il «timore è quello che la Regione abbia già deciso di installare l’inceneritore e non assumerà alcun impegno nel risolvere il problema attraverso una politica di riduzione dei rifiuti». «L’unica nota positiva della giornata è stata l’approvazione della richiesta, che faccio da inizio legislatura, oggi sottoscritta anche dal consigliere Giacomo Rossi – ha spiegato Ruggeri – di redigere l’elenco delle acque da considerare riserve strategiche, disciplinato dalla Legge Regionale n.5/2006 e mai fatto. Fino a che non verrà redatto l’elenco, le acque sotterrane potranno essere utilizzate per esigenze idropotabili, non solo in situazioni di emergenza e carenza idrica, come avviene ciclicamente nella provincia di Pesaro e Urbino nel pozzo del Burano. Sarà mia cura controllare che dalle promesse si passi ai fatti».