ANCONA – Slittano le elezioni regionali previste in primavera. L’epidemia di Coronavirus ha spinto il Consiglio dei ministri a posticipare in autunno la chiamata alle urne per rinnovare Giunta e Consiglio regionale di Marche, Liguria, Toscana, Puglia, Campania e Veneto. Tramontata definitivamente l’ipotesi del voto estivo, le regioni andranno al voto nella finestra temporale compresa fra il 15 settembre e il 15 dicembre.
I consigli regionali resteranno in carica fino al 31 agosto, ma intanto circola già voce di un possibile “election day” nel quale far convergere il voto per le regionali e con quello delle amministrative rimasto anch’esso sospeso in alcuni comuni.
Ma che ne pensano i candidati in corsa?
Secondo il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli, «prima di tornare al voto è necessario restituire certezze a famiglie e imprese per la fase due, solo dopo si potrà tornare ad avere un clima di confronto e di partecipazione alla vita pubblica, altrimenti si va ad espletare un diritto, ma senza riuscire effettivamente a poterlo esercitare».
Prioritaria secondo Acquaroli, «la sicurezza dei cittadini e la ripartenza di tutti. Occorre trovare il modo per aiutare tutti e poi è necessaria una riforma del sistema sanitario, elemento centrale dovrà essere la medicina del territorio, un sevizio essenziale e la pandemia ce lo ha dimostrato».
Parla di «proposta ragionevole» parlando dello slittamento delle regionali, il civico Sauro Longhi. L’ex rettore dell’Università Politecnica delle Marche spera che «la pandemia permetta il regolare svolgimento delle elezioni attraverso una campagna elettorale aperta e democratica, dove sia data a tutti la possibilità di presentare i propri programmi e le donne e gli uomini della squadra».
Secondo Longhi però, che è un esperto in tecnologie digitali, «non siamo pronti per garantire questo diritto costituzionale con gli attuali mezzi di comunicazione digitale, non sono ancora accessibili a tutti, né sicuri per garantire parità di espressione democratica, lo abbiamo visto nelle recenti elezioni politiche in alcuni Paesi, compreso il nostro».
Secondo il candidato del Movimento 5 Stelle Gian Mario Mercorelli «lo slittamento delle regionali offre il tempo per affrontare bene e riaggiornare i programmi e gli obiettivi in funzione del Coronavirus». Uno dei primi obiettivi, per il pentastellato è quello di stabilire «come le Marche dovranno raddrizzare la schiena di nuovo dopo questo problema. Sono convinto che l’unica strada per aiutare questa regione è quella dell’innovazione vera – prosegue -, reinterpretare i modelli di sviluppo e quelli di distribuzione dell’assistenzialismo, ragionare bene su cosa bisognerà offrire e farlo con metodologie moderne. Non è più il tempo per i pachidermi, non è più il tempo per i Ceriscioli-bis, né per l’uomo di destra conservatore sostanzialmente reazionario».
«È tempo per qualcuno che sappia utilizzare quello che il mondo oggi ci offre. Non penso che le Marche se la potranno cavare spendendo soldi come ad esempio stanno facendo nell’ospedale di Civitanova Marche, una struttura che oggi non serve più e che forse potrà servire di nuovo domani per una seconda ondata». Secondo Marcorelli sarebbe stato più opportuno realizzare il reparto Covid all’interno di un ospedale «piuttosto che in una struttura che poi ci costerà due milioni di euro smantellare. Questo modo di spendere i soldi deve terminare».