ANCONA – «Per la prima volta spalanchiamo le nostre porte a candidati e soprattutto a sindaci che vengono dai movimenti civici per dare un segnale di cambiamento nelle Marche, che hanno bisogno di una inversione di rotta: c’è molto da fare in questa regione, penso soprattutto alle infrastrutture». Sono le parole del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, oggi nelle Marche per un tour elettorale partito da Ancona e che toccherà in giornata anche Fano, Macerata e Civitanova Marche. Ad affiancarlo all’incontro che si è svolto al SeePort Hotel di Ancona, dove il partito ha presentato il simbolo ufficiale per le elezioni regionali ed ha anticipato alcune candidature, c’erano il senatore e commissario regionale Francesco Battistoni e il vicecoordinatore regionale Daniele Silvetti.
Forza Italia punta sui civici per le regionali e ingaggia sindaci e consiglieri comunali nelle sue liste. «Non siamo soltanto il partito dei deputati, dei senatori e dei consiglieri regionali – ha spiegato Antonio Tajani – , siamo una forza politica che vuole ascoltare e confrontarsi sul territorio con i cittadini e con le categorie produttive, in modo particolare in questa regione che è fortemente caratterizzata da un sistema industriale e imprenditoriale che ha fatto delle Marche una regione all’avanguardia. Oggi, dobbiamo fare in modo che questa regione torni ad essere all’avanguardia per una rete e un tessuto imprenditoriale che deve permettere di ritornare ad avere quei livelli di occupazione che aveva prima». Un traguardo possibile, ha detto, non solo vincendo le elezioni, ma anche «spalancando le nostre liste a donne e uomini che vengono dal territorio».
«Vogliamo vincere nelle Marche e vogliamo che Forza Italia abbia un risultato importante, perché senza Forza Italia non si vince né a livello locale, né nazionale né europeo» ha dichiarato Tajani parlando delle elezioni regionali. In risposta ad una domanda posta dai giornalisti sulla provenienza sovranista del candidato alla presidenza regionale Francesco Acquaroli, ha precisato che «ognuno è fiero della propria identità». «Il centrodestra è una coalizione coesa – ha detto – , è ovvio che siamo partiti diversi. Noi siamo a cattolici, riformisti liberali, garantisti e sosteniamo un candidato di centro-destra».
Nel corso della conferenza stampa sono state anticipate alcune candidature per le regionali. In lizza ad Ancona per ora ci sono Daniele Silvetti, Alberto Possanzini (presidente Cna di Jesi), Silvia Gregori (consigliere comunale a Jesi), Teresa dal Pra (commissario di Ancona) e Olindo Stroppa (consigliere comunale di Fabriano), ma si aggiungeranno anche altri nominativi che verranno ufficializzati nei prossimi giorni. A Fermo Jessica Marzozzi (capogruppo regionale), Lando Siliquini e due candidature civiche fra le quali Giovanni Lanciotti. A Pesaro Urbino il civico Stefano Aguzzi (sindaco di Colli Sul Metauro). Nell’Ascolano invece Pasqualino Piunti sindaco di San Benedetto del Tronto.
«Tutti i sondaggi ci danno in vantaggio» spiega il commissario Francesco Battistoni che vede un futuro roseo per il centrodestra nella competizione elettorale per le regionali che si svolgeranno il 20 e 21 settembre. «Stiamo lavorando per vincere e siamo consapevoli che noi come forza moderata di centro, con questa apertura ufficiale ai civici, saremo una forza determinante per portare a casa la vittoria finale con il nostro presidente Acquaroli».
«Abbiamo una squadra molto competitiva – ha sottolineato Daniele Silvetti – aperta al civismo e anche alle figure importanti del territorio: la candidatura di Possanzini di Cna per noi è un valore aggiunto e ha un significato molto profondo su quello che sta facendo Forza Italia sul territorio». Silvetti ha poi spiegato che tra le priorità del partito nelle Marche ci saranno le imprese, con le partite iva e i professionisti, «per dare risposte alle famiglie di questa regione che è stata purtroppo abbandonata a se stessa e si sta avvitando su se stessa».
Parlando del sisma, uno dei temi caldi nelle Marche, Antonio Tajani ha rimarcato l’impegno del partito che ha «lavorato molto in questa direzione anche negli ultimi mesi: non è un caso che la Camera abbia deciso su iniziativa del nostro deputato Baldelli di destinare fondi proprio alle regioni colpite dal terremoto e in modo particolare alle Marche».
Poi ha ricordato l’approvazione dell’emendamento che consente alle imprese delle regioni colpite dal sisma del 2016 di avere credito di imposta sugli investimenti in innovazione e ricerca: «Un segnale che va nella giusta direzione. Noi non abbiamo mai dimenticato le Marche non abbiamo mai dimenticato le popolazioni colpite dal terremoto che oltre la ferita del covid non hanno visto rimarginata quella precedente».
Inoltre ha voluto ricordare di aver dedicato la sua elezione alla Presidenza del Parlamento Europeo alle regioni terremotate e quindi anche alle Marche alle quali «sono arrivati tutti i soldi promessi dall’Europa». «Ho dedicato anche il premio Carlo Quinto che ho ricevuto dal presidente del Parlamento Europeo alle Marche, all’Umbria e al Lazio» distribuendo i 30 mila euro a queste regioni «a dimostrazione che non abbiamo mai mollato e non intendiamo mollare le popolazioni colpite dal terremoto che continuano a soffrire».
Intervenendo sulla sanità regionale, che ha definito «per troppo tempo dimenticata» ha invocato l’impiego delle risorse del Mes: «Se il governo decidesse di accedere ai 36-37 miliardi di fondi destinati alla sanità, alle Marche arriverebbe circa un miliardo di euro», una somma che consentirebbe «di rinforzare la sanità anche di territorio nelle Marche». Risorse che secondo Tajani andrebbero impiegate anche «per la scuola, perché significherebbe garantire la salute». Ma servono progetti finalizzati, ha evidenziato, spiegando che «non si possono trovare scuse, bisogna utilizzarli sul serio» puntando su scuola e trasporti «settori sui quali dovremmo impegnarci moltissimo subito dopo la pausa estiva».
Per Tajani infatti è necessario «tutelare la salute dei giovani, dei professori e di tutti coloro che collaborano con loro», mentre nel settore trasporti i fondi Mes consentirebbero «ai nostri concittadini di viaggiare con maggior sicurezza». «Quei soldi sono disponibili dall’1 giugno e mi stupisce che il governo non li abbia chiesti».
Toccando gli altri temi nazionali, il vicepresidente nazionale di Forza Italia ha parlato del Recovery Found evidenziando la necessità di «un piano di riforme condiviso con il centro-destra» altrimenti «se il governo vorrà fare da solo, difficilmente potrà ottenere dei risultati positivi». Per questo si è detto disponibile a collaborare con l’esecutivo. «Credo che tutto il centrodestra unito sia disponibile a partecipare a un’iniziativa che permetta all’Italia di ottenere un risultato positivo. Poi – ha dichiarato – bisognerà vedere cosa intende fare il governo, cosa intende fare Conte».
Riforma fiscale, della giustizia e della burocrazia, i punti forti del programma del partito, fra i quali anche il piano casa «per rilanciare l’economia e poi, naturalmente, servono infrastrutture ivi comprese quelle digitali».