ANCONA – Sarà accolto in una delle strutture riabilitative delle Marche Renato Tittarelli, il noto naturopata e aromaterapista di Chiaravalle colpito il 13 novembre scorso da una embolia polmonare massiva e da allora ricoverato in una struttura privata di Rimini. Lo ha dichiarato il presidente regionale Luca Ceriscioli rispondendo all’accorato appello rivolto sulle pagine de Il Resto del Carlino dalla sorella Maria Teresa Tittarelli. La donna affetta da Sarcoidosi, una malattia infiammatoria degli organi che l’ha colpita in maniera importante, ogni giorno è costretta a dividersi tra Chiaravalle e Rimini per poter stare vicino al fratello, essendo lei l’unico suo familiare. Renato Tittarelli dopo il risveglio dal coma ha riportato dei danni cerebrali irreversibili anche se ci sono timidi segnali di ripresa. La sorella aveva tentato di trasferirlo in una struttura delle Marche una volta uscito dal coma, ma non era riuscita a trovare una collocazione per Renato che deve essere sottoposto ad importanti terapie.
«Attraverso i nostri servizi ci attiveremo per riportare nelle Marche il fratello attualmente ricoverato a Rimini – spiega Ceriscioli – . È un’esigenza, quella della signora, in sintonia con quanto abbiamo messo in campo, in questi anni, nei confronti dei cittadini che soffrono e che hanno bisogno di risposte urgenti».
Attualmente le Marche dispongono di 59 posti letto di riabilitazione adeguati alla patologia di Renato Tittarelli (celebroleso con menomazioni da disabilità multiple), ma sono in arrivo nuovi posti letto letto a Villa Fastiggi a Pesaro per la riabilitazione. La Regione ha ricevuto richiesta, da parte del Comune di Pesaro, per la visita di verifica del gruppo accreditamento regionale lo scorso 10 febbraio, «visita che verrà effettuata con sollecitudine». Inoltre Ceriscioli spiega che con la delibera di Giunta regionale 128 del 2019 «la Regione ha avviato un processo di riequilibrio territoriale dell’offerta complessiva che ha permesso di incrementare la dotazione dei posti letto da convenzionare, sia nell’ambito della residenzialità per anziani non autosufficienti che nelle aree di intervento per la disabilità, la salute mentale e le dipendenze. Tutte azioni volte a ridurre il ricorso per i cittadini marchigiani alla sanità privata romagnola, dando risposte concrete di assistenza nel territorio regionale».