ANCONA – «Attualmente nelle carceri marchigiane non c’è nessun detenuto contagiato da covid-19», mentre nel 2020 si è registrata una sola positività. Lo ha detto il garante dei Diritti Andrea Nobili alla presentazione del report 2020 sulla situazione degli Istituti Penitenziari e Rems (Residenza per esecuzione misure di sicurezza) delle Marche. oggi giovedì 21 gennaio.
Dalla fotografia scattata dall’ufficio del garante emerge che «nel 2020 nonostante l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria per la pandemia, il nostro sistema carcerario ha tenuto – afferma Nobili – Negli Istituti c’è stato un solo caso di contagio da covid-19, proveniente da una altra regione, asintomatico e negativizzatosi in breve tempo: segno che le misure adottate hanno dato risultati positivi».
Il garante, in scadenza di mandato e in prorogatio dal 19 gennaio, in attesa che venga nominato il suo successore, ha ringraziato gli agenti di polizia penitenziaria, i direttore degli istituti e i sanitari, in prima linea nella pandemia. Ripercorrendo le tappe salienti dell’ultimo anno, con il lockdown e le proteste negli istituti del modenese, al quale aveva fatto seguito il trasferimento di una quarantina di detenuti nelle Marche, Nobili ha ricordato che la pandemia e le restrizioni imposte per limitare la duffusone del virus, hanno «determinato una incredibile compressione dei diritti della popolazione detenuta».
Una criticità che ha avuto «un impatto molto significativo con tensioni» sui detenuti che nei mesi del lockdown non hanno potuto avere rapporti diretti con i familiari. Inoltre molte attività che venivano svolte nelle carceri hanno subito uno stop per la pandemia: «Il secondo lockdown ci ha trovato più preparati e le restrizioni della prima fase hanno subito un allentamento anche se con alcuni limiti».
Tra le maggiori criticità che emergono nel report c’è il sovraffollamento che interessa in misura superiore alcuni istituti, la carenza di agenti di polizia penitenziaria e la dipendenza da sostanze stupefacenti, insieme alle patologie psichiatriche e psicologiche che affliggono la popolazione dei detenuti marchigiani.
Il sovraffollamento tocca soprattutto il carcere di Montacuto e quello di Pesaro – Villa Fastiggi, anche se andando ad analizzare il dato regionale sulla popolazione carceraria complessivamente detenuta nelle strutture, risulta una eccedenza di una sola unità: se la capienza regolamentare complessiva delle carceri marchigiane è di 846 detenuti, quelli effettivamente presenti sono 847, in ogni caso come ha sottolineato Nobili si registra «molta differenza tra un istituto e l’altro».
Il garante ha evidenziato che «c’è un importante numero di persone di origine non italiana, più del 30% dei detenuti sono stranieri». Su 847 detenuti nelle carceri marchigiane, 523 sono gli italiani e 324 gli stranieri. L’altro nodo è quello della pianta organica di polizia penitenziaria che nelle Marche dovrebbe contare 771 agenti, mentre ne vede in servizio solamente 623, in carenza anche le altre figure: 14 gli educatori e 9 gli psicologi. Un detenuto su 3 ha problemi di tossicodipendenza, ha detto il garante, e «numeri davvero importanti» segnano le patologie psicologiche e psichiatriche con 1 suicidio avvenuto nella struttura di Fermo nel 2020.
Sono 280 i detenuti in terapia metadonica, mentre gli affetti da patologie di tipo psichiatrico, con casi di autolesionismo, toccano quota 173, e sono stati registrati 13 tentativi di togliersi la vita. Tra le altre patologie, sono numerosi i casi di Epatite C e Hiv.
Il garante ha annunciato che chiederà di «inserire i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria fra le categorie prioritarie per la vaccinazione contro il covid-19». Inoltre ha auspicato che «le carceri tornino ad avere la giusta attenzione», non solo per una questione di umanità, ma anche perché può contribuire ad attenuare il problema della recidiva che in Italia interessa due detenuti su tre. «Una azione importante di welfare con risorse adeguate sia per le strutture che per il personale» con nuovi psicologi, mediatori e operatori penitenziari».
Congedandosi in vista del suo successore che sarà nominato nella prima settimana di febbraio, Nobili ha aggiunto: «Spero in questi 5 anni di aver contribuito all’Istituto che considero un presidio democratico fondamentale». Inoltre ha detto «mi piace pensare di aver consolidato il ruolo e l’autorevolezza dell’ufficio, declinata nei vari settori di cui si occupa». Infine ha annunciato che il suo impegno proseguirà sul versante sociale.
I dati del report sulla popolazione carceraria
La struttura con più detenuti nelle Marche è la casa circondariale di Montacuto conta 319 detenuti (di cui 142 stranieri) per una capienza di 256. Agenti presenti 125 su 176 assegnati, tre educatori e 2 psicologi. Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 171 detenuti (di cui 64 stranieri e 14 donne) per una capienza complessiva di 143 unità. In attività 165 agenti (188 gli assegnati), 4 educatori ed uno psicologo.
A Fossombrone sono 90 (uno straniero) i detenuti a fronte di 202 posti disponibili, ma in questo caso è da considerare, come per lo scorso anno, la chiusura di una sezione per detenuti comuni, a causa dei lavori di ristrutturazione. Gli agenti sono 101 su 129 assegnati, 4 gli educatori e 2 gli psicologi.
Infine, Marino del Tronto con 127 ospiti (51 stranieri) su 104, 138 agenti (162 assegnati), due educatori e due psicologi; Barcaglione con 97 (46 stranieri) su 100, 47 agenti su 67 assegnati, un educatore e uno psicologo; Fermo 43 (20 stranieri) su 41, 47 agenti (49 assegnati), uno psicologo.
Per quanto riguarda la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Macerata Feltria, al momento ubicata nella struttura “Case Badesse”, si registrano 24 ospiti (3 donne).