ANCONA – Con tante emergenze sul tavolo, da quella energetica (con i rincari) a quella economica (ripresa post pandemia), passando per il tema climatico (alluvione del 15 settembre) e di contrasto del dissesto idrogeologico, finendo con il post sisma, c’è grande attesa per gli interventi che metterà in campo il nuovo esecutivo nazionale, guidato dalla prima premier donna della storia italiana: Giorgia Meloni.
Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria cosa si aspettano dall’esecutivo a guida centrodestra, sia sul fronte dei temi nazionali che di quelli marchigiani. Ecco le loro richieste.
Confindustria
Infrastrutture materiali e immateriali, sono questi i nodi prettamente marchigiani che il nuovo governo dovrebbe cercare di sciogliere prioritariamente secondo il presidente Confindustria Marche Claudio Schiavoni. «Occorre che il nuovo governo ci aiuti a risolvere il tema delle infrastrutture, dall’alta velocità alla terza corsia nel tratto a sud dell’A14, dall’aeroporto al collegamento con Roma» dice.
Accanto al tema delle infrastrutture ‘materiali’ strategico per connettere l’entroterra marchigiano al resto del territorio e alle regioni limitrofe, consentendo un collegamento più rapido ed efficiente con la capitale, oltre che con le traiettorie commerciali nazionali ed internazionali, secondo Schiavoni occorre lavorare sulle infrastrutture ‘immateriali’ dunque sulla banda larga.
Per rendere competitive le imprese, servono collegamenti viari, ferroviari ed aerei veloci, e una rete Internet rapida ed efficiente che raggiunga anche gli angoli più remoti della regione. Sul fronte de temi più prettamente nazionali il presidente degli industriali marchigiani evidenzia che occorre «ridurre il cuneo fiscale e il costo lavoro per sostenere la ripartenza dell’economia».
Fondamentale «spendere bene le risorse del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) si tratta di fondi a debito che devono rendere per evitare di lasciare debiti alle generazioni future». Per quanto concerne il tema dei rincari, dall’energia alle materie prime, sottolinea che gran parte dell’incremento dei prezzi è legata a processo speculativo infatti i «rincari erano iniziati già ad ottobre del 2021, quando la guerra in Ucraina non aveva preso avvio. Bisogna lavorare su due binari – spiega – a lungo e a breve termine».
Tra gli interventi a lungo termine è necessario «potenziare le fonti rinnovabili e sfruttare le potenzialità del sottosuolo, con i giacimenti di gas utilizzati solo in minima parte», poi «riportare i contratti del gas a lungo termine così da abbassare e bloccare i prezzi della fornitura». «Il nucleare? Dobbiamo cercare anche noi sistemi di produzione energetica» spiega. Infine, per quanto riguarda un orizzonte più immediato, secondo Schiavoni si può intervenire sugli extraprofitti per rimettere in circolo risorse utili a sostenere chi è in difficoltà.
Cna
Si attende «l’impegno immediato ed una politica energetica efficace per calmierare il prezzo del gas con o senza il sostegno dell’Europa» il direttore della Cna Ancona, Massimiliano Santini. «Abbiamo avanzato una proposta che prevede, con un’analisi precisa dei benefici, di dirottare parte delle risorse del Pnrr destinate alla realizzazione di “parchi energetici” su terreni a favore di coloro che intendono realizzare impianti fotovoltaici sopra i tetti dei nostri capannoni».
La Cna, dice «è in prima linea anche nella costruzione di C.E.R. (Consorzi Energetici Rinnovabili). Altri temi fondamentali ed urgenti da affrontare con concretezza sono la lotta alla burocrazia imperante e la riduzione del cuneo fiscale per imprese e lavoratori. Bene la valorizzazione del Made in Italy e l’introduzione del principio meritocratico nell’apparato pubblico – aggiunge -, ma ancor meglio la rimodulazione ed il rilancio delle politiche attive del lavoro, che rifuggano il rischio di alimentare assistenzialismo sterile e dannoso per chi lavora correttamente».
Infine, l’associazione sollecita «un serio e lungimirante piano di sviluppo infrastrutturale, che interessa anche la nostra Regione e ci consenta di recuperare i ritardi nelle aree dell’entroterra e connettersi velocemente con il resto dell’Europa e del Mondo, sfruttando abilmente i corridoi europei e rinnovando i tracciati che spesso risultano inadeguati e a tratti antistorici».
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona
«Il Paese è atteso da sfide ed emergenze di vitale importanza – dice il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona, Stefano Capannelli – . Ad esempio per quel che riguarda la delicata materia dei contratti pubblici riscontriamo la necessità di sburocratizzare e snellire il nostro apparato normativo per garantire l’effettiva realizzazione delle opere indispensabili per l’Italia».
«Da anni i legislatori che si succedono si rendono conto di dover semplificare con norme ad hoc – dice – il nostro codice dei contratti pubblici anche per via dei tempi lunghissimi che ci sono sia nella fase esecutiva che in quella autorizzativa e che rappresentano un vero e proprio freno alla realizzazione ed all’ammodernamento delle infrastrutture e degli edifici di cui dovrebbero beneficiare tutti i cittadini. Speriamo che il codice dei contratti in corso di revisione risponda a queste esigenze. Inoltre, assieme ai rappresentanti delle Professioni Tecniche delle Marche abbiamo chiesto allo Stato e alla Regione di rinviare la scadenza del Superbonus a seguito della devastante alluvione che ha colpito le Marche lo scorso 15 settembre per l’impossibilità di cittadini, professionisti ed imprese di rispettare le scadenze».
Fondamentale, «la proroga» di strumenti consolidati come Bonus e Superbonus che «potrebbe favorire il rapido e autonomo ripristino delle condizioni di vivibilità̀ dalle unità immobiliari residenziali danneggiate, senza così dover attendere i tempi necessari per l’adozione di nuove misure di risarcimento dei danni». Sul fronte del Pnrr, della ricostruzione delle zone danneggiate dal sisma e delle altre sfide che attendono le Marche, serve «la prosecuzione dei vari super bonus in corso ed il loro successivo riordino in una norma più strutturale in grado di consentire una seria programmazione di progetti e lavori potrebbero consentire di migliorare i nostri territori e dare sicurezza alla collettività».