ANCONA – «Sono preoccupatissima per la situazione attuale, i rincari energetici, ma anche delle materie prime, stanno mettendo in difficoltà tantissime famiglie nelle Marche, una regione che stenta più di altre a riprendersi dalla crisi». A lanciare l’allarme è la presidente regionale di Federconsumatori Marche, Patrizia Massaccesi.
In base agli ultimi dati dell’’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ogni famiglia italiana nel 2022 subirà una vera e propria stangata: la stima è di 1.719,98 euro annui in più per ogni famiglia, dei quali 824 euro (quasi la metà) solo per energia elettrica e gas, costi che vanno a pesare non solo sulle famiglie ma anche sulle imprese.
L’associazione dei consumatori, nel fare il punto sui rincari, rileva che il prezzo del metano per auto è salito alle stelle, tanto da toccare quota 2,39 euro in molte zone delle Marche, cifre inimmaginabili soprattutto se rapportate al prezzo medio di qualche tempo fa, quando per un kg di metano bastavano 0,981 euro. I rincari interessano anche benzina e diesel, oltre che il Gpl.
Ma la preoccupazione «è molto forte anche per la bolletta del riscaldamento e dell’elettricità – spiega Massaccesi – Come faranno tante famiglie a farvi fronte?». Secondo Federconsumatori le bollette che lievitano e il costo del carburante in rialzo, stanno pesando moltissimo sulle tasche delle famiglie e, tra le categorie più a rischio ci sono «i lavoratori precari, i pensionati, non solo quelli con pensioni minime, e poi chi ha un solo stipendio». Una situazione che spinge molte famiglie a non riscaldarsi o ad accendere i termosifoni solo per pochissime ore al giorno.
«Gli interventi adottati finora dal Governo risultano insufficienti – evidenzia – Non basta togliere gli oneri di sistema, il paese non si può permettere di andare avanti così, servono interventi più incisivi e rapidi, non solo da parte dell’Italia, è necessario che la politica internazionale faccia quadrato su questo tema».
L’associazione dei consumatori evidenzia che «i mercati cittadini, i bar e i ristoranti si stanno svuotando e senza incassi moltissime attività rischiano la chiusura» e anche la ripresa in termini di Pil segnalata nel paese e nelle Marche «non rispecchia quella che è la situazione reale: le imprese continuano a chiudere e nelle Marche alla vertenza Caterpillar, si aggiunge anche il caso Liomatic».
Segnali di una crisi profonda che tocca un territorio, le Marche, «già martoriato dal sisma, dalla crisi generata dalla pandemia e ora dai rincari. Alcuni esercizi commerciali stanno iniziando già a ritoccare al rialzo i prezzi, per riuscire a pagare le bollette dell’energia elettrica che hanno subito quasi un raddoppio».
Rincari che a caduta vanno a ripercuotersi sui cittadini. Un contesto nel quale neanche le risorse del Pnrr garantiscono una sicurezza: «Va bene i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – aggiunge Massaccesi -, ma occorre calare queste risorse nel mercato del lavoro».
Federconsumatori esprime «forte preoccupazione per la situazione delle famiglie, che oltre ad andare incontro all’impoverimento economico rischiano anche l’impoverimento sociale. Tanti non riuscendo più ad arrivare alla fine del mese con il proprio reddito, non possono più neanche permettersi di uscire o di invitare amici e familiari a mangiare a casa propria, e questo conduce ad un impoverimento relazionale che grava in maniera preoccupante specie sugli anziani che chiusi in casa regrediscono».
Una situazione che per molto versi ricorda quella del dopo guerra: «Si sta riproponendo un quadro simile a quello del dopo guerra – conclude – Anche se le pensioni sono state riviste si tratta in pratica di poche decine di euro e anche la misura della rateizzazione delle bollette non appare risolutiva, dal momento che una volta rateizzata nel giro di due mesi ne arriva un’altra».