ANCONA – Proseguiranno per altre due settimane le riprese per il nuovo film diretto dal giovane regista anconetano Claudio Pauri. Il titolo è già un programma: si chiamerà “La spiaggia dei gabbiani” e sarà ambientato nella Riviera del Conero, tra Ancona, Sirolo e Numana.
Le scene, che si svoleranno prevalentemente a bordo di una barca a vela, coinvolgono un cast quasi tutto marchigiano: ci sono infatti Giulia Sara Salemi, Giorgia Fiori, Veronica Baleani, Marco Brandizi, Daniele Vagnozzi, Alessandra Penna, Gaia di Leo, Diego Giangrasso e Giulia Eugeni.
A dirigere, lo dicevamo, il 24enne Claudio Pauri, che ha firmato la sceneggiatura insieme a Giulia Betti, al suo secondo film. Per Pauri, questa, è invece la sua opera prima come regista singolo. Alla direzione della fotografia c’è Claudio Marceddu. La prima settimana di set si è appena conclusa.
Soddisfatto il regista, che abbiamo raggiunto al telefono: «ˈLa spiaggia dei gabbianiˈ è una commedia brillante che vede un gruppo di trentenni, a dieci anni dalla maturità, impegnati in una vacanza in barca a vela sul Conero. Un viaggio divertente, ispirato ai valori della sostenibilità ambientale, con al centro i conflitti di una generazione sospesa e in cerca di identità».
«Volevamo realizzare una commedia, un film leggero, estivo e colorato, con una estetica contemporanea e poi – spiega Pauri – volevamo soprattutto coinvolgere una fascia di età non abbastanza raccontata né in tv né al cinema. L’idea della barca a vela come ambientazione ci piaceva e credo sia adatta alla realizzazione di un film diverso dal solito».
«Quale sia il mio mito? Mah, non mi piace mitizzare le persone – fa sapere – però apprezzo tanto la commedia italiana degli anni ’70. Amo Lina Wertmuller, che in qualche modo mi ha ispirato circa la comicità de “La spiaggia dei gabbiani”».
Ma perché proprio una barca a vela? «Beh, ci piaceva come elemento scenico. E poi c’è il mare come simbolo di libertà, ma anche di spaesamento». Si parlerà di sostenibilità ambientale, senza tralasciare l’incertezza del futuro e l’instabilità dell’epoca che viviamo: «Sono temi che uniscono trasversalmente le persone della mia generazione, così come le persone più grandi. Quello dei 30 anni è un passaggio: si cresce, ci si confronta col proprio passato, si riscoprono relazioni, siano esse amorose o di amicizia».
È un film corale, quello del giovane regista anconetano: dopo il diploma di maturità al liceo classico Rinaldini di Ancona, Pauri (classe ’99) studia alla scuola Holden di Torino, istituto di narrazione e di arti performative. Dopodiché, si specializza in ˈRegia, sceneggiatura e produzione per il cinemaˈ.
Quindi, vola a Budapest per un progetto formativo europeo e torna in Italia, in Sardegna, dove cura la produzione artistica all’interno di un festival di arti performative: «Da bambino non sognavo di fare il regista, ma il cinema mi ha consentito di unire le mie due aspirazioni principali: la scrittura e le arti visive. Sa – racconta – mi è sempre piaciuta l’arte che riguardasse l’immagine. Poi, più crescevo e più mi appassionavo alla scrittura. Ed ora, eccomi qua. Il cinema è bello perché è un lavoro collettivo, che raduna cast e troupe».
Il lavoro sarà distribuito da Minerva Pictures su Sky Primafila, Prime video, Apple tv, Rakuten tv, I-tunes, The film club, e avrà persino un percorso in sala con un’anteprima nazionale ad Ancona. La produzione è della casa cinematografica anconetana Guasco, col sostegno di Regione Marche e Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura.