ANCONA – «Dobbiamo evitare il ritorno in dad e garantire lezioni in presenza». Lo afferma l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini, sentita sul rientro a scuola che nelle Marche scatterà il 7 gennaio con la ripresa delle lezioni in presenza. Le Regioni hanno stilato un documento con una serie di proposte che mirano a rimodulare le soglie della quarantena.
Fra le proposte ci sono quella di far scattare la quarantena a partire da un caso positivo per la scuola dell’infanzia, da 3 o più casi per la scuole secondarie di primo e secondo grado, ovvero per gli studenti in età da vaccino (dai 12 anni in su). Insomma una differenziazione tra studenti più piccoli, dove è molto complesso mantenere il necessario distanziamento e le altre misure anti-contagio e quelli che hanno ancora una bassa copertura vaccinale come ad esempio alla primaria.
Secondo l’assessore all’Istruzione delle Marche, la strada maestra è quella di garantire lezioni in presenza per gli studenti che hanno pagato a caro prezzo i mesi in dad sia in termini formativi che di socialità e benessere psicologico.
«L’investimento di 12 milioni di euro fatto dalla Regione Marche – aggiunge Giorgia Latini – per l’installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata e sanificatori dell’aria (per questi ultimi sono in corso di conclusione le procedure), impianti che finora hanno riguardato 24 mila studenti, rappresenta uno sforzo proprio in questo senso. Le istituzioni devono fare la loro parte. A inizio pandemia si è parlato molto di sanificazione dell’aria e ventilazione meccanica: le Marche sono passate ai fatti e questo modello andrebbe ripreso. Questa situazione ci chiede di essere molto concreti».
E tra le proposte avanzate dalle Regioni al governo, c’è anche quella di garantire una corretta areazione della aule, oltre che di promuovere un maggior utilizzo delle mascherine Ffp2. Se la data di ripresa delle lezioni resta fissata al 7 nelle Marche e al 10 nelle altre regioni, c’è anche chi decide di posticipare la riapertura, come il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Con 246 positivi su 18.772 abitanti il primo cittadino ha siglato una ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado il 7 e l’8 gennaio per l’escalation di contagi. Nel piccolo centro del maceratese era stato individuato il primo caso di variante Omicron nelle Marche (dall’Istituto Spallanzani di Roma). Scuole chiuse in via precauzionale anche ad Urbino il 7 e l’8 gennaio ed a Petriolo.
Il documento delle Regioni
Nel documento stilato dalle Regioni l’ipotesi per le scuole elementari sarebbe quella di mantenere tutti in classe con 1 solo caso positivo. I compagni dello studente risultato affetto dal virus potrebbero continuare a frequentare le lezioni in presenza in autosorveglianza e con la raccomandazione di non frequentare ambienti diversi dalla scuola senza essersi sottoposti a test.
La quarantena di sette giorni scatterebbe invece in presenza di 2 o più casi positivi: la classe dovrebbe poi essere sottoposta a test antigenico o molecolare tra il quinto e il settimo giorno dall’individuazione dei casi positivi (2 o più).
Per gli studenti delle medie invece e delle superiori, la proposta delle Regioni è quella di far scattare la quarantena con 3 o più casi positivi, nel qual caso i test antigenico o molecolare dovrebbero essere ripetuti tra il quinto e settimo giorno. Nel caso in cui vengano individuati fino a 2 casi positivi i compagni di classe resterebbero in autosorveglianza con la raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza essersi sottoposti a test.
In ogni caso le asl potrebbero adottare ulteriori provvedimenti per sospendere la didattica in presenza in caso di necessità.