ANCONA – Zaino in spalla, il ritorno sui banchi di scuola segna per gli alunni la fine delle vacanze estive, periodo di riposo e svago, per tornare alla quotidianità. Per molti bambini e ragazzi questo nuovo anno scolastico coincide anche con l’inizio di un nuovo percorso di studi ed è fonte di emozione. In alcuni casi, però, predomina anche un certo livello di ansia, che le famiglie possono contribuire ad attenuare.
«Ai genitori consiglio innanzitutto – dice la psicoterapeuta Alessia Tombesi – di non caricare i figli fin da subito di aspettative, dicendo loro, ad esempio: ‘se non prendi tutti 10 a giugno non avrai il regalo’. Bisogna far capire ai ragazzi che la scuola è impegno, è fatica, ma allo stesso tempo ognuno fa anche a seconda delle proprie possibilità».
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Tombesi ricorda infatti che «molti studenti hanno un disturbo specifico dell’apprendimento «e anche loro devono avere il diritto di sentirsi uguali agli altri. Qualcuno può eccellere in una materia e qualcuno in un’altra, ma c’è anche chi può avere delle difficoltà, importante è cercare di ascoltare anche i figli e non sovraccaricarli troppo, specie dopo un post covid ancora pesante da smaltire per i ragazzi».
«Molti ragazzini sono preoccupati del ritorno a scuola – spiega – e ne vedo molti in studio, perché hanno avuto problemi di bullismo e di esclusione e devono affrontare una classe con elementi a loro ostili, questo crea ansia e insicurezza, con scarso rendimento nei compiti in classe fino a dei veri e propri attacchi di panico. Il bullismo sta diventando un problema sempre più serio – prosegue – e sta cambiando volto: non è più fisico, ma verbale e soprattutto di esclusione ed isolamento, praticato soprattutto dalle ragazzine».
L’invito rivolto ai genitori è quello di stare attenti specie quando i figli manifestano il desiderio di non andare a scuola, una richiesta, spiega la psicoterapeuta, dietro la quale a volte si può nascondere non il timore di una interrogazione, quanto piuttosto episodi di bullismo. «Bisogna indagare – spiega – la scuola, fortunatamente, sta organizzando dei corsi formativi su questo, c’è tanta sensibilizzazione sul tema. Invito tutti ad un ascolto molto attivo e attento dei ragazzi, con una attenzione sia alla comunicazione verbale che non verbale».
La pratica sportiva, secondo la psicoterapeuta, è fondamentale, specie in inverno con l’impegno scolastico che richiede anche «una valvola di sfogo come lo sport. Hanno anche bisogno di avere momenti liberi dallo studio, e lo sport permette di evitare di trascorrere questo tempo libero con i telefonini in mano e sui social network».
Nel giorno in cui suona la campanella per 197mila studenti marchigiani, l’augurio rivolto agli studenti dal presidente dei presidi marchigiani, Riccardo Rossini, è che «possa ripetersi un anno scolastico senza i problemi legati alla pandemia». «Grazie ai finanziamenti europei e regionali – dice – nelle scuole è stata incrementata di molto la strumentazione digitale e in generale la scuola vive un buon periodo e gode di buona salute, al contrario di tanto tempo fa quando i bilanci degli istituti non garantivano servizi essenziali».
Se da un lato le risorse europee come il Pnrr, i fondi Pon e Por, hanno consentito l’ammodernamento delle strumentazioni a disposizione delle scuole, Rossini evidenzia che è stato compiuto anche un lavoro di ricerca sulla metodologia didattica «che avrà effetti positivi anche nei prossimi anni, come la scuola senza voto, l’accelerazione sul fronte dell’autonomia scolastica, il metodo finlandese e insegnamenti complementari e aggiuntivi, con la personalizzazione dei percorsi formativi».