ANCONA – Saldi al via, ma la partenza è in sordina. Noi di CentroPagina abbiamo fatto un giro nei negozi del centro, per capire come stiano andando i saldi estivi. Le aliquote esposte nei negozi sono invitanti, ma non tutti coloro che entrano acquistano.
E soprattutto il budget non è poi così alto, come gli scorsi anni. Insomma, rincari e inflazione si fanno sentire, ma i commercianti non perdono la speranza, tra proposte contro il caldo e le alte temperature e offerte last minute per i turisti.
Il fine settimana, infatti, sono proprio i crocieristi a tenere viva la città, dato che la maggior parte degli anconetani si riversa al mare, nelle spiagge, magari al Passetto o tra Sirolo e Numana, sulla riviera del Conero. Il centro, invece, accoglie i visitatori con bancarelle e negozi aperti.
«I saldi sono partiti bene – sottolinea Maria Chiara Caraceni, di Yamamay – ma questa settimana non è andata alla perfezione. Sa – prosegue – i saldi estivi sono un’arma a doppio taglio. Il problema di adesso è che la gente si limita ad acquistare un pezzo, quindi gli scontrini sono bassi. Io spero che gli acquisti riprendano tra qualche giorno. Certo è che all’inizio di corso Garibaldi ci sono più ingressi, ma si lavora meno. Al contrario, i negozi che si trovano in mezzo al corso, o alla fine, lavorano meglio. Lo dico per esperienza».
«Non riesco a fare un bilancio, perché sono trascorsi pochi giorni – commenta Barbara di “Le cose di Sara” –. Insomma, è ancora presto per esprimersi, ma noi siamo partiti con aliquote che vanno dal 20% al 50%. Se ci sia passaggio in queste giornate così calde? Beh, con l’afa non vedi volare neppure i piccioni – scherza lei –. Nel fine settimana ci sono molti turisti. Quelli che comprano di più sono i tedeschi e gli olandesi, gli inglesi entrano ma non comprano».
Anche Elena Mari, di Imperial, parla di «temperature alte e proibitive per gli acquisti. In generale, meglio lo scorso anno del 2023. I saldi sono partiti il 6 luglio e ad Ancona il weekend, che dovrebbe essere il fulcro del movimento, è piatto. Domenica, ad esempio, zero. Nel 2022 c’era più passaggio». L’amministrazione comunale, tempo fa, aveva ventilato l’ipotesi di coprire corso Garibaldi, come per esempio accade in alcune città spagnole (vedi Siviglia o Malaga), per permettere ai cittadini di passeggiare al riparo da sole o pioggia: «Sì, potrebbe essere un’idea per incentivare gli acquisti e far sì che la gente torni in città e non si riversi solo nei centri commerciali».
E che ne è della Notte bianca? «Non ne so nulla, ma anche questo evento sarebbe bello. Vede – commenta Mari – dovremmo poter aprire, ad esempio, dalle 10 di mattina fino alle 10 o alle 11 di sera, così che, col fresco, la gente possa acquistare con più facilità». Proprio nei Paesi iberici questa è la modalità quotidiana. I negozi aprono nella tarda mattinata, per poi abbassare la saracinesca intorno alle 22. Chissà che non possa essere la soluzione anche per il capoluogo regionale. Insomma, tentar non nuoce…