ANCONA – Dopo un avvio ‘sprint’ rallentano i saldi invernali. Un appuntamento molto atteso sia dai commercianti che dai consumatori, i primi afflitti dalla crisi del settore moda, i secondi gravati dagli effetti dell’inflazione. La possibilità di risparmiare sui capi più costosi, come ad esempio i cappotti, dà una spinta ai saldi, specie quando l’oggetto del desiderio è un capo firmato. «La partenza è stata molto buona, specie nei primi due giorni, quando c’è stato un assalto – spiega Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche – poi è arrivato un rallentamento, ma ce lo aspettavamo». Secondo Polacco si tratta di una frenata quasi inevitabile, dovuta soprattutto al cambiamento di abitudini negli acquisti proprio in fatto di iniziative promozionali.
«Un tempo – spiega – gli sconti natalizi prendevano il via con la festa dell’Immacolata, mentre oggi con il Black Friday già a fine novembre partono gli sconti e per quando iniziano i saldi invernali molti hanno già terminato i risparmi da destinare agli acquisti, per cui i saldi, dopo i primi giorni di corsa per accaparrarsi i capi, rallentano». In cima alla lista dei desideri dei marchigiani ci sono i capi di abbigliamento, specie capispalla e giacconi, maglieria, accessori (come borse, cinture, portafogli, cappelli e guanti), le calzature. Subito dietro la moda, spiccano gli articoli di elettronica che non perdono mai il loro appeal: tra i più acquistati ci sono gli smartphone, gli smartwhatch, i tablet, i pc. A trainare gli acquisti oltre ad abbigliamento e ed elettronica, sono anche gli articoli per la casa, come biancheria e decorazioni, grazie al crescente interesse legato al comfort domestico e all’arredamento.
Massimiliano Santini, direttore della Cna Ancona evidenzia «il buon riscontro avuto dal commercio nell’arco temporale del black friday, allora particolarmente performante nell’ambito tecnologico e oggi con particolare riguardo ad abbigliamento ed oggettistica. Va detto, tuttavia, che la dinamica è sempre la stessa e la prospettiva che abbiamo di fronte ricalcherà probabilmente quella già osservata negli anni scorsi, ossia l’entusiasmo iniziale che va piano piano scemando nel corso delle settimane, nonostante la partenza sia decisamente confortante».
L’invito della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa è «a comprare locale» per sostenere le imprese di vicinato che devono utilizzare «gli strumenti social e le piattaforme web per promuovere i propri prodotti e raggiungere il cliente finale. Ormai il processo di acquisto è irreversibilmente cambiato – dice Santini -e il vero valore aggiunto delle nostre attività non deve essere la rendita di posizione, ma l’approccio moderno ed evoluto ad un pubblico comodo ed esigente che sa distinguere il valore qualitativo di un prodotto proposto dai nostri commercianti magari con una filiera locale».