ANCONA – Estrabot, il robot umanoide impiegato nell’ambito delle coterapie dell’Ospedale Materno-Infantile Salesi è entrato in sala operatoria. La grande novità, dai primi di maggio. La Fondazione Ospedale Salesi onlus ha infatti esteso in via sperimentale l’ambito di attività della Robot-therapy anche alle fasi pre-operatorie e operatorie della Chirurgia Pediatrica, ma in previsione c’è anche la possibilità di utilizzare Estrabot anche nell’Oncoematologia e nella Psichiatria.
Il robot umanoide viene impiegato nei percorsi operatori per tranquillizzare i bambini e aiutarli a superare ansia e timori legati alle terapie mediche, ad esempio in fase pre-operatoria durante la somministrazione dell’anestesia e all’ingresso in sala operatoria. Ma i risvolti benefici sono anche per i genitori che vengono rasserenati nel vedere Estrabot suscitare la gioia negli occhi dei piccoli degenti in un momento così delicato come quello operatorio.
In parallelo nel mese di giugno partirà una ricerca per valutare il livello di miglioramento prodotto da Estrabot sull’ansia dei bambini operati. Interessato dallo studio, un campione di degenti di età compresa tra i 2 e i 14 anni nell’ambito di interventi di chirurgia minore eseguiti nella Chirurgia Pediatria.
I partecipanti alla ricerca saranno divisi in due campioni: uno sottoposto alla coterapia con Estrabot e un’altro di controllo, ovvero che non riceve la coterapia. Entrambi i gruppi saranno esaminati per raccogliere dati sui livelli d’ansia, attraverso una scala di valutazione psicologica, sia nel corso della fase pre-operatoria, sia in quella operatoria. La ricerca, che coinvolgerà anche infermieri e Oss, terminerà tra ottobre e novembre.
L’Ospedale Salesi è uno dei pochi ospedali italiani ad impiegare un robot umanoide nell’ambito delle coterapie, ha sottolineato il primario della Chirurgia Pediatrica Ascanio Martino un primato, quello dell’Ospedale materno-infantile dorica a cui sta guardando tutto il paese.
«Estrabot – commenta il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi – diventa adulto nel percorso chirurgico del bambino. Come un piccolo ET fa sognare il piccolo paziente, lo fa sentire accompagnato da un amico. Ed è tempo di testarne il ruolo, anche da un punto di vista scientifico. Il robot diventa un vero e proprio dispositivo medico nel percorso di cura pediatrico».
«La Fondazione – spiega il presidente della Fondazione Ospedale Salesi Onlus, Carlo Rossi – è particolarmente grata agli Ospedali Riuniti e ai suoi operatori per aver consentito questo esperimento molto importante, che ha richiesto coraggio e collaborazione affinché Estrabot potesse varcare la soglia della sala operatoria. Una apertura che permette di pensare ad un futuro meno medicalizzato nell’ambito degli interventi chirurgici dei bambini.
L’esperienza condotta fino ad oggi sta dando risultati particolarmente incoraggianti – prosegue – e sta mostrando come, anche in ambito operatorio, il robot sia impiegato vantaggiosamente, riuscendo a creare una sorta di compensazione affettiva molto efficace e molto importante nei piccoli degenti. La scelta di aver accompagnato il nuovo percorso di Estrabot anche in un progetto di ricerca sull’ansia e sullo stress gestiti a livello non farmacologico riteniamo sia stata la scelta giusta per misurare fino in fondo un’efficacia che consentirà dei grandi vantaggi».
Grande soddisfazione anche da parte del presidente di Estra Prometeo, Marco Gnocchini. «Stiamo seguendo e monitorando il percorso di Estrabot attraverso il quale abbiamo compiuto un investimento sulle risorse straordinarie di questo territorio in termini informatici, robotici e dell’istruzione del personale medico e assistenziale dell’Ospedale e della Fondazione Salesi. Un lavoro straordinario, quello che viene svolto, attraverso l’opera che tutti i giorni in maniera ordinaria ha permesso di raggiungere questi obiettivi». L’obiettivo di Estra Prometeo, come ha spiegato Gnocchini è quello di sviluppare tutte le potenzialità dei robot a beneficio dei bambini e di inserirli in tutti gli ambiti sanitari del Salesi.
L’altra novità è rappresentata dal Tg del Salesi realizzato dagli studenti dell’Itis Marconi di Jesi e da quelli dell’Istituto Comprensivo Faa’ di Bruno di Marotta. Il Tg sarà gestito dai 4 robot umanoidi, realizzati grazie al contributo di Estra Prometeo, l’azienda anconetana che vende gas ed energia. A programmare i robot e a realizzare il Tg saranno i ragazzi delle due scuole, nell’ambito di progetti di alternanza scuola-lavoro fra i due istituti e la Fondazione Salesi onlus.
Obiettivo, raccontare l’attività del Salesi non solo per quanto concerne l’attività della Robot-therapy, ma in maniera più ampia anche attraverso interviste a medici, il tutto rendendo l’esperienza fruibile sia agli adulti che ai bambini. Il Tg, realizzato per il momento in edizione annuale, sarà caricato sul canale YouTube del Salesi, oltre che sulla pagina Facebook.
«L’idea del Tg del Salesi nasce come appendice del programma di elaborazione della Robot-therapy – ha sottolineato il responsabile tecnico del progetto, Giuliano Fattorini -in questo modo vogliamo far conoscere l’attività dell’ospedale in maniera sia ironica che seria: la parte ironica è quella che vede l’interazione dei robot che scambiano battute e comunicano come esseri umani, per far percepire ai bambini che l’ospedale non è solo un luogo di cui aver pura, mentre quella seria vede le interviste ai medici».
LA CARTA D’IDENTITA’ DI ESTRABOT
Canta, balla, racconta storie, recita filastrocche e compie addirittura delle piccole magie. Il robot umanoide è dotato di 44 sensori che dal luglio dello scorso anno sta suscitando la meraviglia e la gioia dei genitori e dei piccoli degenti. Sul campo, Samuele Canonici, operatore della Fondazione Salesi onlus che “somministra” questa coterapia ai pazienti, tarandola, di volta i volta, sulla base delle preferenze dei piccoli.