ANCONA – Fermati al porto a bordo di un furgone carico di attrezzi utilizzati per far esplodere i bancomat. Un arresto e due denunce. Ieri pomeriggio (11 gennaio) l’operazione che ha visto in azione la Polmare e la Digos. I poliziotti, insospettiti da un Caddy Volkswagen con targa bulgara, sbarcato dalla Superfast proveniente dalla Grecia, hanno controllato le tre persone a bordo: un 30enne e un 32enne di nazionalità bulgara e un 40enne. Quest’ultimo era alla guida del mezzo con documenti falsi. Ancora si deve risalire alla sua vera nazionalità.
All’interno del veicolo c’erano bombole di acetilene, un trapano, cacciavite vari, radiotrasmittenti per parlare tra loro, guanti e un attrezzo utilizzato per scassinare i bancomat chiamato in gergo “marmotta”. Secondo gli inquirenti i tre sarebbero una banda che ha cercato di entrare nel territorio italiano per assaltare gli sportelli bancomat.
Agli agenti della polizia di frontiera, diretta da Stefano Santiloni, e a quelli della Digos, diretta da Margherita Furcolo, i tre avevano detto che erano diretti in montagna. “Andiamo a sciare in Trentino”, hanno sostenuto durante il controllo.
Al ritrovamento dell’attrezzatura si sono giustificati con i poliziotti spiegando che dovevano portarla ad un meccanico di Milano.
Il mezzo è stato sottoposto a fermo amministrativo perché nessuno dei tre aveva la patente, e il materiale sequestrato. Il 40enne è stato arrestato per documento falso secondo le nuove direttive antiterrorismo e rimesso in libertà con l’immediato rimpatrio dal porto di partenza. Tutti e tre sono stati denunciati per porto di oggetti atti ad offendere.
«Ipotizziamo che erano pronti a colpire i bancomat del territorio – ha detto Margherita Furcolo – visto il grande arsenale che avevano. Una associazione ben strutturata. Sono stati fermati prima». I due identificati hanno precedenti in Bulgaria.
(Servizio aggiornato alle 13,50)