ANCONA – Via libera ai contratti integrativi per il personale del comparto delle 5 Aree Vaste delle Marche. Dopo una serie di trattative durate oltre un anno (iniziate a settembre 2018) condotte dalle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, l’Asur Marche ha dato il via libera alla sottoscrizione dei contratti collettivi integrativi per il triennio 2018-2020 riguardo la parte giuridica e per il biennio 2018-2019 riguardo la parte economica. Interessati 11.500 dipendenti nelle Marche.
Grazie ai nuovi contratti già a partire dallo stipendio di novembre verranno erogati 11 milioni di euro di salario di produttività relativi al 2018, e verrà data la stessa cifra anche per il 2019 alla scadenza prevista. Inoltre per 2700 dipendenti scatteranno le progressioni economiche orizzontali di carriera per un valore di circa 900 euro annui, che verranno attribuite attraverso una procedura selettiva per titoli entro l’anno.
Riconosciuti anche 1,5 milioni di euro di salario di produttività per una razionalizzazione di spesa realizzata nel 2016 e prevista l’incentivazione economica del personale che assume incarichi di progettazione, direzione lavori o come responsabile unico del procedimento, riducendo così gli affidamenti a professionisti esterni. Infine verrà completata la rete dei rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.
La direzione dell’Asur Marche fa sapere che intende portare a termine entro breve termine lo stesso percorso anche la dirigenza Medica-Veterinaria, Sanitaria, Professionale, Tecnica ed Amministrativa.
La trattativa nelle Aree Vaste ha avuto «nelle ultime settimane una accelerazione che ha portato a definire per i lavoratori contratti integrativi per il 2018 ed il 2019 – commenta il segretario regionale della Fp Cisl Marche, Luca Talevi -. Rimangono però aperte importanti problematiche per il personale quale la corretta interpretazione dell’articolo 86 sull’indennità di turno e la definizione, soprattutto per il passato, di quanto non riconosciuto ai lavoratori in termini di tempo per la vestizione. Ma il vero problema, che coinvolge anche la Regione, concerne la politica assunzionale e la copertura delle necessità alla luce anche di Quota 100. Politiche del personale fondamentali per migliorare la qualità del sistema sanitario regionale e provare a recuperare le posizioni recentemente perse in termini di garanzia dei Lea».
Soddisfatto a metà il segretario regionale di Fp Cgil Matteo Pintucci. «Nonostante complessivamente sia stato compiuto un passo avanti che mette in pratica nuovi istituti e nuove regole, restano in piedi due criticità: la quantificazione dei fondi sull’Area Vasta 2, anche se recuperata con un impegno a rivedere la costituzione degli stessi fondi, oltre alla questione dell’Area Vasta 5 dove persiste un problema di quantificazione delle risorse legate a recuperi per sforamento di 945 mila euro che stanno decurtando dai fondi futuri. Se la situazione in Area Vasta 5 venisse confermata, la platea dei destinatari dei benefici sarebbe troppo ristretta (20% circa) per questo auspichiamo ci sia un margine di recupero. Inoltre occorre recuperare il tavolo di confronto in Regione per una corretta definizione della turnazione delle risorse aggiuntive e del tetto complessivo di spesa per il personale».