ANCONA – L’Aula dell’Assemblea Legislativa delle Marche ha fatto quadrato sulla necessità di porre in atto una azione tempestiva a tutela dell’emittenza televisiva locale. Nella seduta consiliare di ieri – 15 febbraio – è stata approvata all’unanimità una mozione siglata dai consiglieri Menghi, Antonini, Biondi, Marinelli, Cancellieri, Serfilippi (Lega), Mangialardi, Mastrovincenzo (Pd), Ruggeri, Lupini (M5s), Marcozzi, Pasqui (Fi), Rossi (Civici Marche), Ausili, Baiocchi (Fdi), Santarelli (Rinasci Marche) e Latini (Udc).
Al centro della mozione, il bando per la formazione delle graduatorie per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre in ambito locale ad operatori di rete. Obiettivo della mozione, quello di impegnare la Giunta regionale a fare pressing sul Ministero dello Sviluppo economico così da bloccare il procedimento di sottoscrizione forzosa dei contratti con scadenza 18 febbraio a cui saranno costrette le società assegnatarie delle frequenze televisive delle emittenti locali.
Nel dettaglio il documento chiede un intervento presso il Mise per ridiscutere i termini economici dei nuovi contratti, in modo da evitare ripercussioni sul sistema informativo regionale.
«Il pluralismo dell’informazione è da sempre uno dei pilastri fondamentali della democrazia – ha spiegato la consigliera regionale Anna Menghi, illustrando la mozione in Aula -. Favorirlo è uno degli obiettivi dell’attuale maggioranza politica in Consiglio. Per questo motivo, e perché tale principio risulta messo in pericolo dai recenti fatti emergenti relativi alla nuova assegnazione di frequenze televisive in ragione del passaggio alla nuova tecnologia DVB-T2, che vede coinvolti come enti il Ministero dello Sviluppo Economico e AGCOM, ho sollecitato la Giunta ad impegnarsi affinché tale patrimonio vada preservato».
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nicola Baiocchi ha evidenziato che «l’ultimo bando del Mise sull’assegnazione dei diritti delle frequenze digitali stabilisce che le tariffe delle concessioni non siano superiori rispetto a quelle correnti.
Ciò nonostante le società aggiudicatarie hanno presentato richieste dalle quattro alle cinque volte superiori rispetto ai prezzi attualmente in vigore. Questo rischia di penalizzare il pluralismo d’informazione, concedendo il diritto di trasmettere in digitale solo a determinate aziende, a discapito di altre che operavano nel settore da decenni».
«Questa è una delle tante questioni importanti di cui si è parlato poco, ma che produrrà effetti negativi sui diritti dei cittadini – ha detto il consigliere regionale dei Civici Marche Giacomo Rossi -. I soliti pastrocchi nazionali che incidono negativamente sul piano locale. Come forza civica e regionalista, non possiamo tacere sul pluralismo offerto dalle tv locali e sulla tutela dei lavoratori delle stesse. Se il Governo andrà avanti con questa tagliola, è opportuno trovare fondi per salvare le nostre tv locali».
Nella stessa seduta il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione per la ratifica dell’impegno, assunto in sede di Conferenza delle Regioni, per la copertura dei costi aggiuntivi per l’applicazione del nuovo contratto collettivo di lavoro della Sanità privata e per l’adozione dello stesso contratto nell’ambito delle strutture di riabilitazione.
Una risoluzione nata da una mozione ad iniziativa del gruppo Pd con cui i dem hanno evidenziato il fatto che le Marche sono tra le 8 Regioni italiane che non hanno ancora ratificato l’impegno nazionale ad intervenire per aumentare i costi contrattuali con risorse proprie e per una quota del 50%.
Con la mozione i consiglieri del Pd chiedono alla Giunta regionale anche di estendere l’applicazione del Contratto collettivo nazionale del lavoro della Sanità privata ai centri di riabilitazione e un intervento presso il ministero in modo da individuare ulteriori risorse visto il perdurare dell’emergenza sanitaria (Covid).
Sempre a firma Pd, è stata approvata anche una mozione per la sicurezza sul lavoro e la prevenzione, primo firmatario il consigliere regionale Antonio Matsrovincenzo, che impegna la Giunta ad aumentare le risorse per le attività di prevenzione, ad incrementare il numero degli addetti da parte dell’Asur, a definire al più presto il Piano regionale mirato di prevenzione e quelli tematici.
«Nella nostra regione è in costante aumento il numero degli infortuni sul lavoro» ha detto Mastrovincenzo, spiegando che l’approvazione della mozione, «è un risultato fondamentale ottenuto proprio il giorno successivo alla morte a Serra de Conti del giovanissimo Giuseppe Lenoci» ricordato in Aula con un minuto di silenzio chiesto dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini.