ANCONA – Degrado, edifici pericolanti e manufatti crollati. Da oltre dieci anni i residenti della frazione di Sappanico chiedono interventi al Comune e, al limite della sopportazione, hanno deciso di avviare una raccolta firme e di organizzare una manifestazione il 18 ottobre per chiedere ancora una volta la messa in sicurezza degli edifici. La protesta sarà lungo la strada provinciale in prossimità dei ruderi.
Un primo caseggiato è crollato una decina di anni fa e le macerie sono ancora lì. Tre anni dopo questo primo cedimento è crollato un secondo edificio che ha iniziato a rovinare una struttura adiacente. Uno degli immobili pericolanti è di proprietà del Comune, mentre un altro edificio è di proprietà privata e, negli anni, sono state emesse varie ordinanze di messa in sicurezza, ma la situazione non è mai cambiata. L’area, che è ormai utilizzata anche come discarica abusiva, è a rischio di altri crolli, tant’è che i Vigili del fuoco in più di una circostanza hanno chiesto la demolizione del fabbricato di proprietà privata. Per quanto riguarda l’immobile di proprietà comunale, la Giunta con una delibera del 2 agosto, pubblicata il 20 settembre, ha deciso la demolizione dell’edificio dove, al suo posto, potrebbe nascere un parcheggio.
«Finalmente si è sbloccata, dopo 10 anni dal primo crollo, la situazione a Sappanico – dichiara il consigliere Gianluca Quacquarini (M5S) –. Il 20 settembre, dopo il deposito della mia seconda interrogazione urgente consecutiva, è stata pubblicata la delibera per la demolizione del fabbricato di proprietà comunale ferma dal 2 agosto per imprecisati motivi. Dopo le battaglie in questi anni dei residenti e le continue sollecitazioni, la Giunta ha accelerato i tempi per l’intervento».
«Da tempo avevamo deciso la demolizione – replica l’assessore alla Sicurezza Stefano Foresi – e due giorni fa abbiamo fatto un altro sopralluogo per ulteriori verifiche. Ora sarà redatto il progetto preventivo per la demolizione, in modo che questa possa avvenire il prossimo anno».
Per quanto riguarda invece l’immobile di proprietà privata, dopo le ordinanze mai rispettate del 2012 e del 2013 che avevano obbligato il privato ad eseguire i lavori necessari per rendere l’area sicura, l’Amministrazione ne firmerà un’altra. «Faremo un’ulteriore ordinanza – assicura Foresi – per chiedere ai proprietari la messa in sicurezza dell’immobile». La situazione però è complessa perché sembrerebbe che dietro l’immobile privato ci siano ben nove proprietari, non tutti rintracciabili.
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