ANCONA – Sono sbarcati al porto di Ancona i 37 migranti salvati dal naufragio nel Mediterraneo dalla nave umanitaria Ocean Viking. La Ong, alla quale è stato assegnato lo scalo marchigiano per lo sbarco dei naufraghi in fuga dal loro Paese, ha affrontato un viaggio di quattro giorni con mare mosso prima di giungere finalmente alla banchina 22 dove è stato allestito un punto di prima accoglienza.
A coordinare la macchina delle operazioni, che vedono in campo Protezione civile, Comune di Ancona, Croce Rossa, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e Capitaneria di Porto, è la Prefettura di Ancona. I migranti, fra i quali anche 12 minori, appena sbarcati ad Ancona sono stati sottoposti ad accertamenti medici, vista la difficile esperienza vissuta in mare e a test per escludere una eventuale positività al Covid.
Rifocillati e accolti nei container riscaldati, allestiti dalla Protezione civile regionale nella banchina 22, i naufraghi sono stati censiti e identificati. Giovedì intorno alle 7 di mattina è atteso l’arrivo anche della seconda nave umanitaria, la Geo Barents, alla quale le autorità italiane hanno assegnato il porto di Ancona per lo sbarco, come ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per non gravare ulteriormente sui porti del sud del Paese.
A bordo della Geo Barents l’imbarcazione di Medici Senza Frontiere, ci sono altri 73 migranti salvati in acque internazionali, fra i quali 16 minori. Mentre ad Ancona sbarcavano i primi 37 naufraghi salvati dalla furia del mar Mediterraneo, in Piazza della Repubblica l’Ambasciata dei Diritti e Altra Idea di città, hanno manifestato davanti al Teatro delle Muse, di fronte all’ingresso del porto per contestare il prolungamento del viaggio per le due Ong, che secondo i manifestanti oltre ad avere una ripercussione economica sui costi della navigazione, sottrae alle operazione di ricerca e soccorso natanti che avrebbero potuto contribuire a salvare ulteriori vite.