ANCONA – I lavoratori dell’ipermercato Carrefour di Camerano hanno aderito in massa allo sciopero di 8 ore indetto dai sindacati dopo l’annuncio della direzione di voler procedere alla chiusura della struttura per fine marzo. Una doccia gelata per gli 89 dipendenti che vi lavorano e che ora vedono il proprio posto di lavoro vacillare. Questa mattina, giovedì 11 marzo, il punto vendita situato all’interno del Grotte Center di Camerano è rimasto sguarnito del proprio personale perché tutti i lavoratori hanno incrociato le braccia e alla security non è rimasto altro che mandare indietro i clienti.
Le sigle sindacali Filcams Cgil, Fist Cisl e UilTucs Uil hanno organizzato un presidio davanti alla sede della Regione Marche per tenere accesi i riflettori su ciò che si sta abbattendo sui centri commerciali dell’Anconetano, dopo la chiusura del deposito di logistica Sma Xpo che aveva già lasciato a piedi un centinaio di lavoratori oltre agli amministrativi ex Auchan in seguito al passaggio a Conad.
Una situazione critica, quella dell’ipermercato francese, che si appresa a creare ulteriore disoccupazione che potrebbe essere difficile da riassorbire, considerando anche la situazione pandemica che ha creato una crisi importante. Oltretutto l’80% dei dipendenti sono donne e l’età media dei lavoratori è intorno ai 50 anni e questo rende difficile la ricollocazione nel mondo del lavoro.
«È stata una doccia fredda per tutti noi lavoratori – spiega Silvia Pozzodivalle che lavora nel punto vendita dalla sua apertura, 18 anni fa – il 31 marzo avremo questa chiusura che l’azienda ha già avviato con le svendite e lo stato d’animo è veramente giù perché con la pandemia trovare un altro lavoro è veramente difficile. Ci hanno proposto il licenziamento volontario, ma non siamo d’accordo, oltretutto non hanno neanche molto spinto con la vendita dell’ipermercato per tutelare il nostro posto di lavoro».
Barbara Roscioni, delegata Cgil, spiega che le rappresentanze sindacali chiedono «più tempo per provare ad attivare la procedura di cassa integrazione straordinaria che richiede 75 giorni, mentre l’azienda ce ne ha dati solo 30, quindi non abbiamo il tempo necessario».
«Siamo arrabbiate – afferma un gruppo di lavoratrici dell’ipermercato – abbiamo fatto tanti sacrifici nell’azienda, ce la sentivamo nostra nonostante tutto e anche in questa fase della pandemia abbiamo sacrificato anche le nostre famiglie per garantire un servizio alle persone, con i rischi che erano connessi».
«Molti nostri colleghi sono a casa con il virus» raccontano Emanuela Anfora, Stefania Cuicchi e Edlira Ciri, spiegando che dall’inizio della pandemia ad oggi un terzo dei dipendenti ha contratto il covid: «Ci siamo sempre adoperate per sostituire i colleghi a casa per colpa del virus in modo da non creare problemi all’azienda, per cercare di tirare avanti, abbiamo accettato i continui cambi di reparto, adattandoci a tutte le situazioni». I lavoratori però non demordono e continueranno a far sentire la propria voce: la preoccupazione è palpabile e si chiedono «adesso come faremo?»
Previsto un colloquio tra i sindacati e l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi nell’ambito di un tavolo di concertazione con la direzione del gruppo francese e il sindaco di Camerano Annalisa Del Bello. L’assessore prima dell’incontro si è recato tra i lavoratori in presidio, davanti a Palazzo Leopardi, per esprimere la solidarietà della Regione.
«Un fulmine a ciel sereno visto che oltretutto si tratta di un tipo di attività che soffre meno di altre in questo momento» ha detto l’assessore Aguzzi, rimarcando che «il momento è molto difficile» e che a pagare il prezzo più alto saranno ancora una volta le donne, in maggior numero nel punto vendita. L’assessore ha infatti fatto notare che nelle Marche «il 70% della disoccupazione causata dalla crisi covid colpisce le donne» ed ha spiegato, parlando del Carrefour che «non è una crisi paventata, la direzione sembra orientata a tirare dritta». Il sindaco di Camerano Annalisa Del Bello ha dichiarato rivolgendosi ai lavoratori: «Le istituzioni ci sono e cercheremo di fare il massimo per voi».