Ancona-Osimo

Ancona: scritte alla sede di Casapound, tifoso finisce a processo

È un 37enne che ha chiesto la messa alla prova per evitare il giudizio. Il percorso verrà esaminato a settembre

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

ANCONA – Con una bomboletta di vernice nera di era divertito imbrattato la sede di Casapound, in via Jesi, al Piano. Sulla serranda aveva scritto «lotta continua» e aggiunto una stella a cinque punte cerchiata. Per quell’episodio un 37enne, noto nella tifoseria del calcio dorico, è stato rinviato a giudizio e ieri, per evitare il processo ha chiesto al giudice la messa alla prova. L’imbrattamento risale al 27 luglio 2019. Dopo le indagini della Digos infatti il presunto responsabile era stato individuato. Dalla apertura della sede, avvenuta un anno prima, Casapound aveva subito diversi danneggiamenti, sempre con scritte alla serranda, e per poter arrivare agli autori il proprietario dell’immobile, che aveva dato in comodato d’uso una stanza agli attivisti di destra, aveva deciso si installare una telecamera anti vandali. Proprio l’impianto di videosorveglianza, la sera del 27 luglio di tre anni fa, aveva ripreso il 37enne poi riconosciuto dalla polizia. Ieri si doveva aprire il processo per l’imputato, difeso dall’avvocato Michele Brisighelli, davanti al giudice Luca Zampetti, che ha però chiesto la messa alla prova. Il proprietario dell’immobile, un rappresentante di 55 anni, si è riservato di costituirsi parte civile, con l’avvocato Alessandro Calogiuri, se la messa alla prova non andrà a buon fine e chiedendo comunque un risarcimento dei danni sofferti. L’udienza è stata rinviata al 23 settembre per la valutazione dell’adeguatezza del programma che verrà predisposto. 

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