ANCONA – «È rimessa alle scuole la decisione di come organizzare l’attività didattica». Lo ha detto il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Marco Ugo Filisetti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano lumi sulla possibilità di una settimana più corta a scuola vista la crisi energetica. Una proposta avanzata dall’associazione nazionale dei presidi Anp rilanciata anche nelle Marche, che ha proposto di concentrare l’attività su 5 giorni anziché 6.
Per quanto concerne «l’organizzazione didattica delle scuole, e quindi l’articolazione su 5 o 6 giorni – ha spiegato Filisetti – è una competenza delle scuole e rientra nell’autonomia scolastica», non esiste una norma che imponga tale organizzazione, ha puntualizzato, anche se «sono molte le scuole che sono già organizzate su 5 giornate.
Sul fronte di eventuali razionamenti «la fornitura del riscaldamento e dei servizi accessori è una competenza degli enti locali, province e comuni, sono questi i diretti interessati perché pagano loro le bollette, il cui costo incide sui loro bilanci. Come tutti gli anni – ha detto – stiamo verificando con la Regione i flussi degli studenti per determinare il trasporto scolastico, dal momento che è uno degli elementi che incidono sull’organizzazione scolastica». Flussi, plesso per plesso, comune per comune, per consentire l’organizzazione del trasporto, già comunicati a Prefetture e Regione, ha precisato.
Filisetti ha spiegato che «non c’è motivo di ritenere che ci siano particolari criticità» sul fronte del trasporto scolastico, mentre «vero è il momento di riflessione sull’organizzazione, ma non credo che le scuole cambieranno nel giro di qualche ora».