ANCONA – Si torna sui banchi il 14 settembre e i seggi verranno allestiti fuori dalle scuole, «in locali alternativi». La sottolineatura arriva dalla Regione Marche, tramite una nota dell’assessorato all’Istruzione. La Regione evidenzia di aver dato ai Comuni la possibilità, in accordo con le Prefetture, di allestire seggi fuori dagli istituti e di avere stanziato un finanziamento. «Va sottolineata la grande disponibilità e il rigore nel metodo di approccio da parte delle aziende di trasporto pubblico» scrive la Regione in una nota, nel ribadire come, «nonostante le linee guida siano arrivate in ritardo il sistema si sta muovendo in modo coeso».
Ma restano ancora delle criticità sul fronte didattico come le aule, dove quelle non a norma sono ancora il 5%, e «continuano ad arrivare alla Regione segnalazioni sul fatto che non siano sufficienti – prosegue la nota – . Altro punto dirimente la didattica a distanza: è necessario capire, nei casi in cui si dichiara che sarà applicata, se si tratti di una scelta a priori del singolo preside o se sia motivata da criticità. Anche perché l’Ufficio scolastico regionale ha affermato che concederà gli sdoppiamenti là dove ci sono classi inadeguate. Quindi, a rigor di logica, dove le classi sono a norma, la didattica a distanza non ha motivazione d’essere».
Un punto sul quale la Regione chiede chiarezza e rimarca la necessità di puntare sulla didattica in presenza. Fra le 10 criticità segnalate al Miur c’è anche quella di Acquaviva Picena per il mantenimento dell’autonomia con 574 alunni. «È stata chiesta la deroga al Dpr 81, ma invece pare si voglia smembrare un Istituto scolastico comprensivo a breve. Si sottolinea – scrive la Regione – che le 20 Regioni si stanno spendendo per il mantenimento dell’autonomia con le relative deroghe. Sarebbe importante capire quale sia il modus operandi dell’Ufficio scolastico regionale e degli enti locali».
Per quanto riguarda poi gli sdoppiamenti degli istituti superiori nell’entroterra, la Regione evidenzia criticità «trascurate nonostante la richiesta di Regione, presidi, genitori e parti sociali». Poi l’accento sul Liceo Musicale di Fermo, che deve essere oggetto di approfondimento. «L’Assessorato all’Istruzione e la Regione Marche attendono dall’Ufficio Scolastico Regionale un monitoraggio e una comunicazione precisa della situazione e dell’organico assegnato alle Marche. Purtroppo si avrà quello che si sarà stati capaci di chiedere. L’impegno per la scuola nelle Marche è stato trasversale: si chiede a chi la gestisce e a tutte le parti coinvolte di spiegare espressamente quello che si vuole fare».