ANCONA – «Siamo falcidiati di contagi Covid nelle file dei docenti, degli amministrativi e dei bidelli, oltre che degli studenti. Alla riapertura delle scuole non sarà semplice colmare le assenze del personale, servirebbero decine di supplenti». A tracciare un quadro della situazione a tre giorni dalla ripresa delle lezioni (nelle Marche il 7 gennaio) è il presidente regionale dell’associazione dei presidi (Anp) Riccardo Rossini.
Mentre il governo sta pensando di rimodulare le regole che fanno scattare la quarantena per gli studenti dai 12 anni in su, quelli in età vaccinabile per intenderci, per i quali l’ipotesi più probabile appare essere quella di mandare le classi in Dad (didattica a distanza) solo con 4 o 5 positivi, Rossini teme «uno tsunami di casi positivi al virus» alla riapertura delle scuole.
Il presidente dei presidi marchigiani evidenzia che «è in atto un aumento esponenziale dei contagi, che sono quasi quintuplicati rispetto all’inizio delle vacanze natalizie. Alla riapertura non solo mancheranno gli studenti, chi perché in quarantena per contatto, chi perché positivo al virus, ma anche docenti e bidelli».
Una situazione non facile da gestire, visto che la quarta ondata galoppa. Ma se il preside ribadisce e sottolinea l’importanza delle lezioni in presenza, evidenzia anche la necessità di «regole chiare» per gestire la situazione.
«Basta procedure miopi e meccanismi farraginosi, questa fase va governata in maniera completamente diversa rispetto a quanto fatto finora» spiega, sottolineando che per consentire le lezioni in presenza bisogna «accelerare sulla vaccinazione di studenti e personale scolastico».
Il presidente dei presidi marchigiani si dice «favorevole all’obbligo vaccinale» e sottolinea la necessità di «estendere il Super Green pass (rilasciato solo a guariti e vaccinati) anche agli studenti dai 12 anni in su». Secondo Rossini «occorre eliminare la quarantena per i vaccinati e mettere subito in sicurezza il personale scolastico con la terza dose, specie i più fragili, e lasciare fuori dalla scuola chi non è vaccinato perché rischia di più e perché è più contagioso».
La strada maestra è «iniziare a convivere con il virus e questo è possibile solo mettendo in sicurezza studenti e personale con la vaccinazione anti-Covid. Anche se il vaccino non protegge dal contagio, garantisce una protezione da morte e ospedalizzazioni».
«Non si può più andare avanti con le quarantene, ormai siamo diventati quasi una “succursale” dell’Asur, e siamo quasi più impegnati a gestire le quarantene che a mandare avanti le scuole. La soluzione? Gli studenti non vaccinati in dad, almeno fino al passaggio di questa pesante ondata, nel frattempo per garantire le lezioni agli studenti ci siamo organizzati con i docenti in quarantena per videolezioni dalla propria abitazione per gli studenti in classe».
Insomma una strategia, quella delle videolezioni, che consente agli studenti che frequentano la scuola di proseguire le lezioni con i loro insegnanti in quarantena anziché attendere le sostituzioni.
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