ANCONA – Ad una settimana dalla ripresa delle lezioni in presenza nelle scuole delle Marche, cresce il numero degli studenti vaccinati, che oramai sono più della metà, un dato che porta le Marche fra le prime regioni italiane, ma l’associazione dei presidi lancia l’allarme sul personale covid, ancora in numero ridotto. Ma andiamo per ordine.
Il dato positivo è che il 54,7% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni ha terminato il ciclo vaccinale ed è stato completamente immunizzato con la doppia dose contro il virus. Inoltre il 71% degli studenti marchigiani in questa fascia d’età ha già ricevuto la prima somministrazione del siero ad mRna (Pfizer o Moderna) per cui in temi brevi oltre il 70% degli studenti in questa fascia d’età sarà vaccinato. In pratica scende così sotto il 30% la quota di giovani non immunizzati contro il virus. Elementi che lasciano ben sperare per il proseguimento delle lezioni in presenza.
Ma se la campagna vaccinale procede spedita, grazie anche al senso di responsabilità dei ragazzi, il rientro sui banchi «procede bene» spiega Riccardo Rossini, presidente regionale Anp, associazione nazionale presidia che su altri fronti. «Possiamo essere soddisfatti, e a parte qualche caso qua e là, le classi in quarantena sono ancora poche nelle Marche» afferma Rossini, precisando che sono «non più di una ventina» le classi in quarantena nelle Marche.
Il Green pass a scuola
E anche il temuto impatto del Green pass fra docenti e amministrativi, per ora non c’è stato. Il presidente Anp ricorda che il 97,31% dei docenti hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre la quota restante (poco meno del 3%) è in regola con la certificazione verde sottoponendosi regolarmente a tempone ogni 48 ore. «Anche se ci sono state delle situazioni trattate dai colleghi presidi – prosegue – , con due-tre casi di sospensione, però si tratta di numeri veramente irrisori».
La piattaforma per il controllo del Green pass «ci dà una grande mano e la mattina all’apertura dei computer vediamo subito chi non è in regola, però dobbiamo fermare ogni giorno chi entra a scuola per controllare la certificazione», un lavoro «sicuramente in più».
Ma tra queste note positive ce n’è anche una stonata. Rossini fa infatti presente che mancano all’appello ancora circa 200-300 persone dell’organico covid «promesso dal ministero dell’Istruzione». Si tratta di personale Ata aggiuntivo, come bidelli, amministrativi e assistenti tecnici che avrebbero dovuto «aiutarci nel controllo del Green pass, e degli assembramenti, ma siamo ancora a ranghi ridotti».
«Il ministero – afferma Rossini – ha fornito i dati del finanziamento all’ultimo momento e l’Ufficio Scolastico regionale anche se si è mosso abbastanza velocemente, chiedendo il monitoraggio nelle scuole, ha fatto già il suo decreto, ma ancora deve essere approvato dalla Corte dei Conti e quindi non ha la sua efficacia, di conseguenza non possiamo nominare. Abbiamo già fatto quasi 10 giorni di scuola senza il personale che dovevamo avere dal primo giorno».