Ancona-Osimo

Ancona, scuole medie Podesti: il futuro resta incerto, servono i fondi della Regione

L'assessore Tombolini «Abbiamo diverse alternative di recupero e quando avremo i fondi seguiremo il profilo meno costoso»

Le medie Podesti di via Urbino

ANCONA – Si torna a parlare di scuole medie Podesti in consiglio comunale. Il sisma del novembre 2022 ha danneggiato l’istituto tanto da renderlo inagibile e attualmente gli studenti iscritti sono dislocati tra le Tommaseo e le Da Vinci. Una ferita nel cuore del popoloso quartiere Piano che l’attuale amministrazione comunale – così come aveva fatto la precedente – dichiara di voler risolvere al più presto. Ma servono i soldi per il sisma che dovranno arrivare dalla Regione e i tempi di realizzazione per il recupero della scuola appaiono lunghi e incerti. Stamattina in consiglio comunale l’interrogazione del consigliere Francesco Andreani: «Diversi cittadini di recente mi hanno chiesto, visto anche il quartiere dove abito, cioè quello del Piano, cosa la giunta pensa e vuole fare in merito alle Podesti, chiuse dopo il terremoto dello scorso novembre e con le classi divise in plessi diversi tra Da Vinci e Tommaseo. Quello è un punto nevralgico del Piano e del suo essere un quartiere così popoloso, chiedo quali sono le intenzioni».

Come ha specificato successivamente l’assessore Antonella Andreoli, al momento 170 studenti sono dislocati alle Tommaseo e altri 70, quelli delle prime classi, alle Da Vinci. Sulle Podesti di via Urbino è intervenuto l’assessore ai lavori pubblici, Stefano Tombolini: «La scuola Podesti è stata danneggiata dai recenti eventi sismici 2022 – ha ricostruito l’assessore – e poi a seguito del sopralluogo c’è stata l’ordinanza di inagibilità e da qui l’indisponibilità del bene. A seguito di questi eventi gli uffici hanno dato corso a un’indagine per la redazione di un progetto di fattibilità delle alternative progettuali, che significa valutare quale sia la scala degli interventi realizzabili per rimettere la struttura in condizioni di funzionalità. Sono state definite cinque tipologie di evento, dalla demolizione e ricostruzione che avrebbe un costo di 8.7 milioni di euro ad altri interventi minori fino a un milione di euro. L’attuale finanziamento, molto piccolo, ci consentirà di avviare il percorso per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico economica per il più basso dei profili che lo studio ha definito».

Tombolini ha quindi concluso: «Fatta la definizione progettuale l’amministrazione comunale dovrà attendere di ottenere i fondi regionali per il sisma, per poter dare corso alle opere. Si apre un punto interrogativo sull’orizzonte temporale, quindi, fatta salva la volontà dell’amministrazione di finanziare le opere in maniera diversa. I danni provocati dal 2022 interessano molti edifici, vorremmo utilizzare i fondi della Regione per poterli ripristinare. Al momento siamo in una fase di progettazione che ci porterà a dire quale sarà il tipo di intervento di cui però non conosciamo ancora le tempistiche». «Prendo atto che l’amministrazione comunale si sta muovendo per tamponare i disagi del sisma – ha concluso a sua volta Andreani –, speriamo che la Regione ci dia presto i fondi».

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