ANCONA – «Una grande giornata di festa e una grande soddisfazione» grazie «al rapporto estremamente positivo tra Istituzioni». Così il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, ha presentato il progetto per i lavori di recupero e adeguamento sismico del palazzo storico del Rettorato Univpm di Piazza Roma ad Ancona. La consegna del progetto definitivo è prevista entro il 15 maggio 2023, mentre l’esecutivo entro la fine di settembre 2023, per poi arrivare alle procedure di gara. Alla presentazione del progetto, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il Commissario Straordinario del Governo alla Riparazione e Ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, il direttore generale Univpm Alessandro Iacopini e il pro rettore Univpm Marco D’Orazio.
L’immobile, situato in Piazza Roma, era rimasto gravemente danneggiato in seguito alle scosse che avevano colpito il centro Italia e le Marche in particolare, negli anni tra il 2016 e il 2017. I danni avevano interessato sia le strutture murarie che la copertura lignea. Nell’edificio, al momento del sisma, lavoravano circa 50 dipendenti dell’Ateneo, che una volta completati i lavori potranno tornare nella storica sede. L’opera rientra tra le 742, rimaste fino ad oggi fuori dalla ricostruzione, che prevedono uno stanziamento complessivo di 642,5 milioni di euro.
I lavori di recupero e adeguamento sismico, che restituiranno la storica sede al Rettorato dell’Ateneo dorico e una struttura cruciale Ancona in quanto l’edificio ospitava anche una Aula Magna, utilizzata anche per eventi legati alla città, sono possibili grazie al finanziamento di 12 milioni e 300mila euro (che coprirà il costo complessivo) stanziati ad hoc nel nuovo Piano della ricostruzione pubblica delle Marche presentato lo scorso 3 marzo dal governatore Acquaroli insieme al Commissario Straordinario Castelli. L’intervento sull’edificio privilegerà la tutela del bene, mantenendo inalterati sia gli aspetti architettonici che caratterizzano l’immagine della struttura in pieno centro storico, con le attuali partiture, sia gli aspetti distributivi garantendo gli adeguamenti necessari in termini di sicurezza sismica e sostenibilità. In particolare nella grande sala del piano nobiliare, che si affaccia su Piazza Roma, verranno conservati stucchi e parti lignee.
«Eravamo alla ricerca di finanziamenti – dice Gregori – perché si tratta di un investimento molto consistente, finanziamenti che sono arrivati e di questo non posso che ringraziare il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e il senatore, avvocato, nonché Commissario per la Ricostruzione, Guido Castelli, perché senza questo intervento la nostra iniziativa sarebbe stata rallentata, invece questo ci permetterà di partire».
Il gruppo di progettisti è il medesimo raggruppamento temporaneo (ACALE s.r.l.; FIMA ENGINEERING s.r.l.; TFE ingegneria s.r.l.; Ingegner Marija Golubovic; Ingegner Lorenzo Sensini; Archeolab Soc Coop) che si occupa anche dei lavori relativi all’ex palazzo di vetro, sede un tempo della provincia di Ancona, e che ospiterà, nel 2025 a conclusione dei lavori, sia il Rettorato Univpm che gli uffici amministrativi (circa 200 dipendenti dell’Ateneo) e spazi dedicati a studenti e studentesse, sia la Provincia di Ancona. Il Rettorato però, in seconda battuta, ultimati i lavori dell’edificio in Piazza Roma, tornerà nella sua sede storica, trasferendosi dal palazzo di vetro all’edificio che lo ha ospitato prima del sisma 2016.
Il presidente della Regione Marche Acquaroli sottolinea l’importanza dell’intervento che «ha molteplici ripercussioni positive» come «rimettere in sicurezza un patrimonio immobiliare di eccellenza nel pieno centro della città capoluogo di regione. Dal 2016 ad oggi sono trascorsi tantissimi anni, altri necessitano per la progettazione, gli appalti e i lavori, ma finalmente anche questo immobile di prestigio, sotto molteplici punti di vista, ha un termine e le risorse per poter essere messo in funzione».
Il governatore spiega che «gli spazi sono un elemento fondamentale per lo sviluppo delle attività» e l’Università Politecnica delle Marche «istituto molto importante per la formazione e per la competitività del sistema Marche, avrà a disposizioni fra qualche tempo il nuovo Rettorato». Investimenti, aggiunge «che creeranno una città più sicura, più moderna e l’immagine di una città che cresce».
Acquaroli evidenzia «il lavoro fatto dal Commissario Castelli quando era assessore: ha avuto una grande attenzione nel recupero di risorse che altrimenti sarebbero andate perdute a discapito della nostra Regione e oggi, da Commissario, sicuramente potrà dare una accelerazione al processo di ricostruzione, perché ha vissuto il sisma da sindaco, da assessore e oggi lo vive nel ruolo apicale di Commissario» e «se oggi siamo qui è anche grazie alla sua capacità e alla sua intuizione che ci ha reso possibile una distribuzione di talmente tante risorse che siamo riusciti a risistemare i luoghi più colpiti, simbolici, sia del cratere, ma anche quelli fuori cratere, perché il sisma 2016 ha avuto ripercussioni importanti anche fuori cratere». «Questa filiera – conclude – da un messaggio univoco e importante e chiaro ai cittadini, alle associazioni di categoria e rende tutto più facile in un momento assolutamente complicato».
Il Commissario Straordinario Castelli sottolinea «la manovra economica senza precedenti» per i danni da terremoto da circa 650milioni «ritenendo necessario, per la prima volta, presidiare anche» opere «anche fuori cratere» dice riferendosi al Rettorato di Ancona, e sottolineando che la volontà di intervenire della Regione è stata accolta «nel pieno consenso di tutta la comunità del sisma». «C’è maturità nell’ambito della Regione Marche – dice – anche tra i sindaci del sisma e il Comitato Istituzionale, che hanno aderito convintamente a questa scelta che riguarda la Politecnica delle Marche», ma che «in realtà riguarda tutta la Regione e l’intero cratere, che guardano alle università come a soggetti decisivi per il rilancio economico del tessuto colpito dal sisma. Oggi parliamo di ricostruzione fisica, ma in realtà facciamo di più: manteniamo forte la relazione» con quei soggetti, come Univpm, che «lavorando sull’innovazione e la capacitazione del sistema imprenditoriale, sono decisivi nel cratere, perché la seconda missione della ricostruzione è quella della riparazione».
Castelli ricorda che ieri «l’Ufficio Speciale per la ricostruzione ha siglato un accordo con la Soprintendenza» per fare in modo che questa (la Soprintendenza) «possa anche confidare su istruttori specializzati e competenti proprio per le materie che riguardano la modulistica, le tutele e quant’altro. Ci doteremo di una percentuale aggiuntiva di archeologi, storici dell’arte e architetti specializzati» per far si «che i colli di bottiglia, che riguardano anche il necessario e doveroso controllo in materia vincolistica, possa essere sviluppato nei tempi richiesti».