ANCONA- 60mila litri di carburante, tra gasolio e benzina. Questa la quantità sequestrata dai finanzieri della Compagnia Pronto Impiego di Ancona, presso un distributore sito in zona Baraccola del capoluogo marchigiano. Denunciato il rappresentante legale della società proprietaria dell’impianto nonché del gestore del distributore.
L’operazione si colloca all’interno delle verifiche fiscali in materia di accise svolta dai “Baschi verdi” del Comando Provinciale di Ancona. Non risultano interessate dalle attività ispettive aziende di trasporto di prodotti petroliferi delle Marche o di altre regioni.
I finanzieri hanno rilevato la presenza nei serbatoi di carburante privo di idonea documentazione d’acquisto, giustificato cartolarmente mediante artifici contabili con i quali i responsabili, non nuovi a questo tipo di frode, avevano cercato di dare una veste giuridica all’acquisto di prodotto avvenuto, in realtà, in contrabbando.
Tali artifici consentivano al distributore di praticare prezzi notevolmente più bassi rispetto alla media del mercato, alterando, così, le regole di leale concorrenza a scapito degli imprenditori onesti operanti nel medesimo settore.
A muovere i fili dell’ingegnoso meccanismo fraudolento, il legale rappresentante di una società con sede a Marcianise (CE) di anni 61, coadiuvato dal gestore del distributore, di anni 54 di origini umbre, ai quali è stato contestato il reato di “sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici” che prevede la reclusione sino a tre anni.
L’attività di servizio testimonia l’attività di prevenzione e repressione esercitata dalla Guardia di Finanza, al fine di contrastare il fenomeno degli illeciti perpetrati nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti petroliferi, che arreca grave danno sia alla filiera di produzione e distribuzione, sia agli ignari avventori che ricevono carburante di illecita provenienza e di origine incerta con possibili ripercussioni per la sicurezza stradale.