ANCONA – Il servizio notturno della Polizia Locale di Ancona è di nuovo al centro delle polemiche. Dopo che nei giorni scorsi Ugl e i consiglieri di Movimento Nazionale avevano sollevato il tema della sicurezza degli agenti impegnati nei controlli sulla movida ma senza poter disporre di armi, questa volta a tornare sulla questione è la Cisl Marche. A far infuriare il sindacato è il fatto che le pattuglie saranno in servizio notturno, ma invece che per «il controllo del distanziamento sociale durante la movida, per “controlli amministrativi”» spiega il segretario regionale Fp Cisl Luca Talevi. Insomma gli agenti saranno in servizio di notte, ma avendo sostituito il servizio di ordine pubblico con quello amministrativo «hanno tolto l’indennità di ordine pubblico» agli agenti.
Come osserva il sindacalista però gli agenti in divisa e in servizio, «non possono certo esimersi dall’intervenire in caso di problemi di ordine pubblico» spiega riferendosi alla rissa avvenuta in Piazza del Plebiscito il 14 giugno. «Il Comune inizialmente aveva previsto controlli di distanziamento sociale il sabato sera in piazza del Papa e nei luoghi della movida – prosegue – . Sindacati, Rsu e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza avevano evidenziato i rischi legati alla sicurezza e questo prima dei recenti fatti di cronaca. Ora l’amministrazione conferma la pattuglia del sabato sera – notte, trasformandola in controllo amministrativo degli esercizi commerciali che vendono alcolici e pertanto ritenendola attività amministrativa che non prevede l’erogazione della indennità di ordine pubblico».
Insomma per il sindacato la sicurezza di chi lavora di notte è un tema fondamentale e «un operatore della Polizia Locale in divisa svolge comunque sempre una funzione di ordine pubblico, soprattutto di notte e in luoghi come quelli della movida. Se accade una rissa o vede qualcosa di non corretto deve comunque intervenire, per questo non si comprende la ratio del provvedimento che penalizza ulteriormente, togliendo l’indennità di ordine pubblico a chi quotidianamente è al servizio della città rischiando la propria incolumità per quella pubblica».