ANCONA – Ammontano a 4,3 milioni di euro in due anni le risorse messe a disposizione dalla Regione Marche per i servizi del sollievo, ovvero quelli che favoriscono l’inclusione sociale delle persone con disagio mentale, sostenendo le famiglie e offrendo spazi di informazione, aggregazione e riabilitazione.
Le Marche hanno stanziato 2,4 milioni per il biennio 2023 – 2024 annuncia l’assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali Filippo Saltamartini spiegando «attendiamo ora il parere del Consiglio delle Autonomie Locali».
Tra i servizi che l’assessore punta a realizzare, quelli di «ascolto delle famiglie coinvolte, servizi domiciliari di sollievo e promozione dell’autonomia della persona e della famiglia, tirocini di inclusione sociale e interventi di promozione, accompagnamento degli inserimenti lavorativi».
Non solo, Saltamartini annuncia di voler realizzare anche «interventi di promozione dell’auto-mutuo aiuto, punti di aggregazione e socializzazione, attività di integrazione sociale (come ad esempio: corsi di computer, attività di laboratorio, culturali, ludiche, sportive…), interventi di prevenzione e promozione della salute mentale rivolti alle fasce giovanili e alla comunità».
La Giunta regionale ha approvato un atto che fissa i criteri di riparto delle risorse indirizzate agli Ambiti Territoriali Sociali e gli interventi, criteri discussi, dice l’assessore, nel Gruppo Tecnico regionale Servizi di Sollievo e scelte condivise per la prima volta con la Consulta regionale della Salute Mentale. «Abbiamo mantenuto la promessa di coinvolgere attivamente associazioni del Terzo Settore ed Enti gestori delle strutture dei privati convenzionati» spiega.
«Attraverso questo progetto – dice Saltamartini – si è attivato un percorso integrato nel quale il sociale, titolare della progettazione, in accordo con la sanità (Dipartimento della Salute Mentale), assicura la continuità degli interventi per persone con problematiche psichiatriche, fornendo contestualmente un sostegno alle famiglie». Alla somma stanziata per le due annualità si aggiungono 960mila euro in compartecipazione da comuni e ambiti territoriali sociali per un totale di oltre 4,3 milioni di euro in 24 mesi.
I fondi stanziati sono ripartiti fra le Ast, per il 15% in parti uguali, per il 50% in proporzione alla popolazione residente, per il 35% in proporzione alla superficie del territorio. «Nonostante dopo 20 anni il sollievo sia ancora un progetto – conclude -, il mio impegno è quello di trasformarlo in un servizio strutturando una legge, un servizio che realizza l’integrazione socio-sanitaria in questa area di bisogno».