ANCONA – Partirà a settembre l’innovativo corso di perfezionamento sulla sicurezza sul lavoro in ambito portuale, frutto della collaborazione tra Università Politecnica delle Marche, Comando Scuole della Marina Militare e Inail Marche. Nello scalo dorico, luogo vitale per l’economia della città e della regione, si svolgono molteplici attività lavorative dove però possono crearsi situazioni potenzialmente rischiose per la salute e la sicurezza degli operatori. Basti pensare ai drammatici avvenimenti di cronaca avvenuti recentemente nello scalo dorico. La formazione assume un ruolo fondamentale ed ecco quindi l’idea del corso di perfezionamento che, a differenza di quelli presenti attualmente sul mercato, si caratterizza per un approccio nuovo ed originale basato su case-study, ovvero quattro casi studio realistici e significativi nell’ambito delle attività portuali.
Ogni giorno nel porto di Ancona operano circa 5.000 persone e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro in base alle varie esigenze è uno degli obiettivi che si prefigge il corso. La convenzione è stata firmata lo scorso 15 luglio ma l’idea è nata tempo fa.
«Il corso fa seguito al protocollo d’intesa firmato il 18 maggio 2018 dall’Università Politecnica delle Marche e dal Comando Scuole della Marina Militare e il 31 ottobre 2018 dall’Inail Marche e l’Univpm che prevede, tra gli obiettivi, l’attivazione di attività formative a vari livelli- spiega il Rettore dell’Univpm Sauro Longhi-. Tra le varie iniziative fatte, questo è il primo corso pratico».
«La Marina ha una lunga esperienza nelle attività portuali. Cercheremo di valorizzare le nostre competenze mettendole a sistema con Inail e Univpm per migliorare i servizi che possiamo rendere a lavoratori e cittadini» commenta il Comandante Scuole della Marina Militare, Amm. Alberto Bianchi.
«L’Inail non ha una casistica specifica degli infortuni avvenuti nel porto ma abbiamo delle elaborazioni fatte dal dipartimento di ricerca che ci dicono che spesso sono infortuni gravi o mortali in ambito di lavorazioni specifiche o cadute dall’alto- afferma Anna Maria Pollichieni, Direttore Inail Marche-. Il porto è un ambiente rischioso e la formazione è complessa in quanto le persone che ci lavorano provengono da tutte le parti del mondo e spesso non parlano né l’italiano né l’inglese».
I casi studio offriranno spunti ai quali agganciare l’analisi degli aspetti procedurali e di quelli tecnico-scientifici. I temi trattati saranno molteplici: dalla valutazione dei rischi di qualsiasi attività (chimici, biologici o derivanti da radiazione ionizzanti o da campi elettromagnetici), ai rischi di atmosfere esplosive. Si tratteranno anche i temi che riguardano la verifica dell’efficacia di un sistema di tutela e la salvaguardia della salute dei lavoratori.
«I case-study non sono situazioni reali ma realistiche che riguardano tutte le esigenze che si possono avere nella zona portuale. Ad esempio, c’è il caso studio di una ditta di dragaggi che si imbatte in un ordigno bellico- riferisce l’Ing. Corrado De Robertis, Comando Scuole Marina Militare-. Lo scopo del corso è sensibilizzare gli operatori che lavorano in porto, creare una sorta di interfaccia tra chi opera e gli organi di vigilanza e ispettivi e fornire competenze tecniche».
Il corso di perfezionamento partirà il 20 settembre e si concluderà entro Natale. Le lezioni, tenute da docenti dell’Univpm, dal Comando Scuole della Marina, Autorità Portuale e Vigili del Fuoco, si terranno ogni venerdì presso la Facoltà di Ingegneria e dureranno 8 ore. Sarà possibile frequentare anche i laboratori dell’Ateneo. Il costo è di 750 euro e l’Inail mette a disposizione 20 borse di studio da 600 euro cadauna. Per frequentare il corso- min. 20 max 50 partecipanti- è sufficiente il diploma di maturità. Oltre a soggetti che intendono operare ed operano nel settore della sicurezza in ambienti di lavoro, il corso si rivolge in particolate a: studenti, datori di lavoro, dirigenti e preposti operanti nell’ambito delle attività portuali, RSPP, coordinatori per la sicurezza ed esperti di sicurezza in genere, formatori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, tecnici specializzati nella valutazione dei rischi, progettisti di strutture ed impianti portuali, ditte specializzate nella realizzazione di strutture ed impianti portuali e nella loro manutenzione, organi di vigilanza territoriali, capitanerie di porto, guardia di finanza e polizia di frontiera.
Considerate le diverse responsabilità e competenze dei soggetti potenzialmente interessati, sono stati definiti 5 distinti percorsi al fine di attuare una formazione mirata alle esigenze di ogni specifica figura professionale che interviene nell’ambito della sicurezza in un contesto complesso e variegato come quello portuale. C’è tempo fino al 2 settembre per iscriversi. Il bando è già online sul sito dell’Univpm.