Ancona-Osimo

Sicurezza sul lavoro, 358 morti in 10 anni nelle Marche. Presidio dei sindacati: «Più risorse»

Sindacati in presidio ad Ancona, davanti alla sede del Consiglio regionale. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto più risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in vista degli appalti per la ricostruzione post-sisma

Un presidio dei sindacati in Regione per la sicurezza del lavoro

ANCONA – Prevedere più risorse per garantire sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. È quello che hanno chiesto i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil in presidio davanti a Palazzo Leopardi dove era in corso la seduta ordinaria del Consiglio regionale. Presenti i segretari regionali delle tre sigle sindacali, un centinaio di manifestanti e il governatore Francesco Acquaroli che è intervenuto durante il presidio.

«Nelle Marche si investe troppo poco in sicurezza del lavoro e ben al di sotto di quella che è la media nazionale» ha affermato Daniela Barbaresi, segretario generale Cgil Marche, che ha evidenziato come vengano destinati solo 100milioni di euro, «neanche il 3%, quando sappiamo che dovremmo arrivare almeno al 5%, mancano 80milioni all’appello». Le Marche, secondo Cgil, Cisl e Uil dovrebbero spendere almeno 57milioni di euro all’anno in più rispetto alla cifra attuale.

Secondo i sindacati servono più risorse, ma anche una pianta organica più ampia dedicata proprio alla prevenzione degli infortuni che nelle Marche registrano numeri preoccupanti. Sono oltre 4mila gli infortuni denunciati nella nostra regione nei primi tre mesi dell’anno, 3 dei quali mortali. E il 2020, nonostante il lockdown non era andato meglio: al netto di due mesi di paralisi dell’attività produttiva, con la chiusura delle imprese, si erano registrati 46 morti. Un quadro che diventa ancora più fosco se si prendono a riferimento gli ultimi 10 anni: sono infatti 200mila gli infortuni denunciati nelle Marche in 10 anni, di cui 358 mortali, «una vera e propria strage che va fermata» dichiara Daniela Barbaresi.

Daniela Barbaresi, segretaria regionale Cgil Marche

«Chiediamo alle aziende di investire nella sicurezza e nella prevenzione, ma anche alle Istituzioni, a partire dalla Regione, devono fare i necessari investimenti. Siamo tra le ultime regioni a livello nazionale per spesa in prevenzione».  Marche fanalino di coda anche per quanto concerne i servizi per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che vedono solo 56 tecnici un 8% di tutti gli addetti del Dipartimento di Prevenzione. Più addetti alla vigilanza e più controlli, in una logica integrata tra tutti i soggetti, dall’Asur, all’ispettorato del Lavoro, fino all’Inail, sono tra le richieste avanzate dai sindacati. Secondo Barbaresi occorre anche «valorizzare i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza» che definisce «un patrimonio» e porre una attenzione particolare agli appalti, con le Marche dove si sta aprendo il più grande cantiere europeo per la ricostruzione.

Claudia Mazzucchelli, segretario regionale Uil Marche

Il segretario generale Uil Marche Claudia Mazzucchelli definisce le morti sul lavoro «una emergenza» ed ha evidenziato che «ci sono più morti e più infortuni dove il lavoro è precario e non ci sono le tutele». Inoltre ha posto l’accento sulla necessità di puntare sulla formazione. Mazzucchelli ha proposto una patente a punti per le aziende che si occupano di appalti, in vista della ricostruzione: «Siamo molto preoccupati – ha detto – già i primi di maggio tre lavoratori sono volati giù da una impalcatura: questo non è assolutamente accettabile, servono azioni concrete e subito».

Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche

Sulla formazione alla sicurezza già negli ambienti di scuola è intervenuto anche il segretario generale Cisl Marche, Sauro Rossi: «È nelle scuole che va costruita una sensibilità al tema della sicurezza, vanno qualificati gli interventi sui luoghi di lavoro, dando un rilievo importante alla formazione di tutte le figure, compresi i datori di lavoro, e va data agibilità al ruolo dei rappresentanti della sicurezza dei luoghi di lavoro, dando rilevanza al sistema di vigilanza e controllo». Insomma per azzerare gli infortuni, serve una azione composita, secondo Rossi.

Il governatore Acquaroli insieme ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil in presidio per la sicurezza del lavoro

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, nel suo intervento ha sottolineato che i temi della sicurezza e della centralità della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro «hanno una grandissima importanza» e devono essere una priorità. «Partiamo da un gap importante, cercheremo piano piano di risalire e di colmarlo, concentrando risorse e sforzi da parte di tutti». Il governatore ha auspicato un confronto tra sindacati e lavoratori da un lato e dall’altro le imprese. Sollecitato sul fatto se la semplificazione al codice degli appalti, chiesta dalla politica, possa andare di pari passo con la sicurezza del lavoro, Acquaroli ha affermato che «semplificazione non significa mancanza di sicurezza, certo è che si deve partire da interventi che non mettano al centro della riforma solo il massimo ribasso».