ANCONA – Come anticipato già nei giorni scorsi il vecchio palasport di via Veneto ad Ancona, dopo i sopralluoghi di Comune, questura e polizia locale e dopo lo sgombero effettuato nella giornata di ieri, sarà sigillato. Nell’attesa dei lavori che dovrebbero partire il prossimo anno. L’argomento è stato oggetto di due interrogazioni urgenti accorpate in una sola, stamattina in consiglio comunale, cui hanno risposto gli assessori Giovanni Zinni e Stefano Tombolini. La prima interrogazione è stata della consigliera Francesca Bonfigli: «Raccogliendo la preoccupazione espressa dai residenti della zona e verificata la situazione, anche alla luce dei recenti incendi, l’ultimo il 13 ottobre scorso, chiedo all’assessore Zinni come l’amministrazione intende mettere in sicurezza gli ingressi alla struttura, come chiedono i residenti, da oggi fino alla consegna del cantiere per i lavori previsti. Inoltre dal sopralluogo è emerso che tutte le facciate posteriori sono in avanzato stato di degrado, con ammaloramento del cemento armato e possibili distacchi di materiale, situazione che rischia di mettere in pericolo passanti e auto parcheggiate».
Quindi Ida Simonella: «C’eravamo lasciati a luglio sulla questione dei progetti del Pnrr quindi anche del PalaVeneto, con il fatto che all’epoca eravamo in tempo per rispettare tutte le tempistiche, a febbraio era stata individuata la ditta che svolgerà i lavori, la ditta Ubaldi, ed erano in corso le fasi di progettazione tecnica. Chiedo di sapere a che punto è la fase per la consegna dei lavori e se in ragione del fatto che uscirà dai progetti Pnrr, le questioni riguardanti la tempistica, quindi le scadenze, le cosiddette clausole di salvaguardia rimarranno tali. Capire come ci si è organizzati e programmati anche in ragione delle modifiche in corso, sulla modalità di finanziamento di quel progetto».
Sull’interrogazione della consigliera Bonfigli ha risposto l’assessore Giovanni Zinni: «C’è un problema sicurezza che purtroppo si è ripresentato. Da questo punto di vista il coordinamento provinciale di pubblica sicurezza è stato molto attento. Succede che dal momento in cui persone entrano nella struttura talvolta anche il servizio preventivo di controllo senza il sopralluogo interno rischia di non essere risolutivo. Dopo l’ultimo sopralluogo con la questura elenco questi saranno gli interventi con cui si implementa la chiusura del PalaVeneto: chiusura con inferriate costituite da reti metalliche di tutte le finestre e porte del primo livello rispetto al piano stradale, compreso anche la parte degli spogliatoi. Poi ci sarà la chiusura con muratura delle porte di comunicazione interne tra corpo spogliatoi e corpo palestra. Poi siamo in procinto di definire l’appalto per la demolizione anticipata del corpo spogliatoi. Una volta che il progetto sarà cantierato sarà una grande riqualificazione per il quartiere».
Sulla questione Pnrr è intervenuto poi Stefano Tombolini: «L’intenzione di demolire il corpo annesso a un solo piano è più che mai concreta. Se i lavori restano al di sotto dei 150mila euro, possiamo farlo rientrare come primo stralcio opere di demolizione di quel corpo. In merito al Pnrr abbiamo superato la fase preprogettuale e abbiamo approvato il progetto definitivo, già sottoposto all’esame della commissione tecnica di vigilanza, per il progetto esecutivo ci predisponiamo ad approvarlo entro i primi 15 gg di novembre per procedere alla stipula del contratto applicativo entro il 30 novembre. Per quanto riguarda i fondi, grazie alle interlocuzioni con i Ministeri delle finanze e delle infrastrutture, abbiamo avuto la sicurezza che i progetti contrattualizzati con il Pnrr riceveranno comunque la copertura». La replica di Ida Simonella conclude il confronto su PalaVeneto e Pnrr. «Il fatto di aver rispettato la tempistica e individuato le ditte, credo garantisca il Comune. Se lo Stato lascia le tempistiche del Pnrr, questo creerà qualche problema perché di fatto lascerà da soli i Comuni rispetto a una responsabilità prima condivisa. Ho la sensazione che dovrebbero partire i lavori per il nuovo anno, perché più si riduce il tempo per il cantiere più gli effetti di degrado saranno ridotti. Monitoreremo costantemente».