ANCONA – Daniele Silvetti a fianco all’Udc guardando al futuro di Ancona. Stamattina al Grand Hotel Palace si è tenuta la presentazione della lista dei democristiani dell’Udc, alla presenza del senatore Antonio De Poli, presidente nazionale Udc, del senatore Antonio Saccone, commissario regionale Udc Marche, di Dino Latini, presidente del Consiglio della Regione Marche, e di Vittoriano Solazzi, portavoce Udc Marche. «Quest’avventura che vede il coinvolgimento di tanti civici che portano la loro adesione alla lista Udc per migliorare la città è un passo significativo, un esperimento pilota nella città più importante delle Marche per quello che sarà il futuro ruolo della politica», ha spiegato Dino Latini. «Presentiamo una lista in cui c’è la storia politica della nostra città – ha aggiunto Vittoriano Solazzi –, insieme al mondo civico, una partecipazione che oggi viene richiesta dalla gente rispetto a una politica sempre più ripiegata su se stessa. La politica unita alla rappresentanza civica è la migliore risposta che si può dare a un elettorato che dà segni di stanchezza rispetto a una distanza che spesso si avverte tra rappresentanti e rappresentati».
I senatori De Poli e Saccone hanno ribadito il ruolo dell’Udc in questa campagna elettorale in cui il partito sostiene il candidato Daniele Silvetti: «Noi siamo quelli che negli ultimi dieci anni non abbiamo mai cambiato idea, noi siamo coerenti non solo con la nostra storia, ma soprattutto con il nostro futuro, al fianco di Silvetti – ha detto Saccone –». «Siamo convinti che l’Udc e tutti noi porteremo a Silvetti non solo fortuna, ma un contributo di valori e principi fondamentali in questo territorio e in questa città – ha aggiunto il senatore De Poli –. Nella nostra lista ci sono tanti civici, che appartengono a una città e a una comunità, e l’Udc è la comunità che li abbraccia per poter dare oggi le risposte fondamentali che chiede la città di Ancona. Noi portiamo quegli aspetti di solidarietà e di attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, che fanno parte del nostro dna. Questa è una comunità che ama la città di Ancona e proprio perché la ama crede nel fatto di poter fare un percorso elettorale per eleggere Silvetti sindaco e per portare la comunità dell’Udc all’interno dell’amministrazione comunale per dare quelle risposte che oggi i cittadini ci chiedono».
Poi è toccato al candidato sindaco Daniele Silvetti esprimere alcuni dei principi chiave della sua campagna elettorale, specialmente quelli che accomunano il centrodestra e la scelta dell’Udc di fare parte della coalizione a suo sostegno: «L’Udc all’interno della coalizione è frutto di un percorso partito da lontano, un percorso che è l’espressione identitaria di un territorio che vuole rivendicare il proprio futuro e lo vuole fare mettendosi a disposizione, all’interno di un progetto articolato e mai così competitivo, mai così convinto non solo di raggiungere un risultato elettorale, ma di poter dare alla città il nuovo buon governo, all’interno di un contesto fortemente ridimensionato nei numeri: la città è scesa sotto i 98mila abitanti, non è più competitiva, non ha una sua visione, non ha un ruolo politico che sia determinante nelle scelte strategiche di questa regione. Ed è grave che in una regione non ci sia un capoluogo che sappia fare il capoluogo, che sappia fare filiera, relazionarsi, non imporre, o tentare di imporre, rimediando poi anche delle magre figure, come è successo nel caso del gestore unico rifiuti».
Quindi Daniele Silvetti ha concentrato il suo intervento sui valori che accomunano la coalizione del centrodestra e che stanno alla base del suo programma di candidato con l’Udc: «Il fatto che qui ci sia un’identità politica forte che ha radici profondissime, il fatto che l’Udc voglia contribuire a fare la storia dell’alternanza e della stessa città e che sia insieme a noi, nella coalizione di centrodestra, questo non solo mi riempie d’orgoglio ma mi dà ulteriore prospettiva. Sono i valori della tradizione, della famiglia, dell’individuo, dell’uomo al centro della società, dell’armonia e della solidarietà. Questa è una città che ha tanto bisogno di solidarietà, che ha bisogno di trovare un concetto chiave che è la sua coesione sociale, una città divisa al suo interno dal punto di vista della sua conformazione sociale, ha grandissimi deficit in termini di sussidiarietà, di accoglienza, di ricettività, di capacità di dare risposte minime a quella soglia di povertà che sta aumentando in modo vertiginoso. Si sta affacciando alla soglia della povertà una parte importante della nostra popolazione, e non mi sto riferendo solo alle comunità straniere, che rappresentano oltre 14mila abitanti di Ancona, ma mi riferisco anche agli anconetani. Un fatto grave, che ci riferiscono i nostri osservatori, la Caritas, le numerose associazioni di volontariato che offrono il pasto caldo alla fine del giorno. Questo è un fatto grave cui vogliamo dare una risposta immediata. Su questo non ci sono compromessi da raggiungere, ci sono solo risposte da dare».
Silvetti ha concluso sugli altri problemi di Ancona, «come quello che Confindustria ha definito il “velo opacizzante” che in questa città ha creato non solo qualche imbarazzo ma anche la paralisi della proiezione futura di questo capoluogo. Di fronte a questo, non c’è bisogno di affermare i concetti dell’alternanza e del buon governo con la bava alla bocca, sottolineando quello che non è stato fatto in dieci anni, perché i cittadini sono stati i primi osservatori e i primi critici della situazione deficitaria in cui versa la città. Dobbiamo tutti impegnarci nello spiegare che esiste con il centrodestra un progetto di cambiamento che rappresenta un’opportunità di cui non c’è bisogno di avere paura».