ANCONA – Una passeggiata da mare a mare attraversando la splendida cornice del parco del Cardeto. Che oggi è pieno di transenne, ruderi malandati ma ricchi di storia, edifici novecenteschi che stanno in piedi quasi per miracolo.
Qui, a due passi dal centro, all’ingresso del parco del Cardeto – il polmone verde più grande di Ancona – si è ritrovata oggi (30 giugno) la nuova giunta comunale. Il sindaco e gli assessori, alle 8.45 di mattina, hanno fatto una camminata di più di un’ora per capire le problematiche e avanzare proposte per recuperare il parco.
In ballo, c’è la riqualificazione e la rivalutazione di un’area che è un vero e proprio ecosistema, con centinaia di specie arboree. Già lo scorso febbraio, era stato siglato un protocollo tra Comune e Agenzia del demanio in vista di una sistemazione dell’area verde di 35 ettari, che ora è invasa da erbacce e sciatteria.
«Questa prima ricognizione – ha spiegato il sindaco – ha un duplice scopo. Da un lato, consente di fare il punto sui progetti in itinere, con particolare riferimento al protocollo di intesa con l’Agenzia del demanio per la caserma Stamura e l’insediamento del nuovo archivio di Stato. Dall’altro, permette di renderci conto dello stato dell’arte di quei manufatti che sono stati usati fino al periodo precedente al covid, come la polveriera Castelfidardo, e di quei plessi che sono ormai in disuso, come il deposito del tempo vicino al Campo degli ebrei (tra l’altro Silvetti incontrerà presto la comunità ebraica con una visita in sinagoga), fino ad arrivare alla parte del faro, sulla quale l’Amministrazione ha aperto un ragionamento con l’Agenzia del Demanio per valutare le possibilità di cessione a fronte di una certezza di funzionalità».
Presenti – tra gli altri – anche gli assessori al turismo, Daniele Berardinelli, quello ai giovani, Marco Battino e alle manutenzioni, Stefano Tombolini. Tutti e tre hanno evidenziato all’unisono come urga un progetto sul Cardeto: «Questo parco potrebbe diventare ancora di più un grande punto di attrazione turistica, soprattutto estivo, ma anche invernale», ha fatto sapere Berardinelli.
Sì ad «eventi, musica e iniziative (pure notturne)»: questa è la ricetta (impegnativa, va detto) di Marco Battino, che vanta una delega all’università e che per questo sta pensando come legare il Cardeto agli studenti universitari di Ancona.
Dalle manutenzioni, Tombolini, sui tempi per far risplendere il Cardeto non si sbilancia. Certo è che anche lui avrà il suo bel daffare. Ad oggi, infatti, come recentemente documentato dal nostro giornale www.CentroPagina.it il Cardeto non versa in condizioni ottimali. Certo, c’è una vista mozzafiato con dei bellissimi tramonti, ma vogliamo parlare degli alberi che ti solleticano la testa mentre passeggi? O dell’erba alta che copre le lapidi ebraiche, in uno dei più importanti cimiteri israelitici?
E che dire della sciatteria in cui versa la segnaletica verticale per turisti? Insomma, le foto parlano da sole. Per il neosindaco «c’è la necessità interventi di manutenzione e di messa in sicurezza per tutelare l’incolumità dei visitatori. E poi, perché non fare uno studentato con 100 posti letto nell’ex deposito derrate? I cittadini di Ancona devono tornare nella condizione di fruire di questa parte storica, così importante e significativa della città».
A breve, l’incontro con la Soprintendenza per l’anfiteatro romano e con i dirigenti dell’Università per fare il punto su aree inaccessibili e «plessi non più funzionali». Per quanto riguarda l’accorpamento del Cardeto al Parco del Conero, il sindaco (ex presidente dell’Ente parco, ndr) ha riferito di aver cominciato «un’interlocuzione con la Regione, per una soluzione che, oltre a razionalizzare la gestione, potrà portare vantaggi in termini economici e di finanziamenti».