ANCONA – «In questo momento non risultano danni particolarmente importanti a cose o a persone, però c’è una ricognizione in corso e preferiamo dare i dati quando la ricognizione è terminata». Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli a Palazzo Li Madou, ad Ancona, in occasione del punto stampa dopo la sequenza sismica che ha colpito la costa pesarese e anconetana, la più forte di magnitudo 5.7 sulla scala Richter.
I comuni più vicini all’epicentro (entro i 30 km) sono quelli di Fano (21,7 km), San Costanzo, Senigallia, Mondolfo e Monterado. Il governatore ha spiegato che «subito dopo la scossa di questa mattina risultano oltre mille chiamate al 112. Nel pomeriggio è previsto un nuovo vertice del Cor, comitato operativo regionale (alle 16 :30) al termine della quale «sarà possibile avere un quadro più chiaro di quanto è avvenuto questa mattina e dell’evolversi della situazione».
«Nell’immediatezza della prima scossa ho sentito il capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile e, da quel momento in poi, ci sentiamo costantemente – ha aggiunto il presidente della Regione Marche – . Mi sono sentito subito anche con il presidente del consiglio (Meloni, ndr), che sto aggiornando di continuo rispetto alla situazione. Spero rimanga sotto controllo e che non ci siano segnalazioni di danni a persone e a cose».
Acquaroli ha poi spiegato che «oggi era in programma a Roma il primo incontro in presenza con il governo che si è insediato, dopo tante interlocuzioni da remoto e per le vie brevi, dedicato all’alluvione del 15 settembre scorso. Purtroppo, non sarò in presenza, perché preferisco seguire dalla sede della Protezione Civile regionale l’evolversi della situazione. Seguirò l’incontro da remoto».
L’assessore con delega alla Protezione civile della Regione Marche, Stefano Aguzzi, ha parlato di «qualche piccolo crollo e non danni legati alla staticità degli edifici pubblici. Le verifiche vanno avanti e vedono impegnati vigili del fuoco e forze dell’ordine». Aguzzi ha spiegato che «la prima telefonata è stata al dirigente della protezione civile e quella successiva alla sala operativa e, contemporaneamente, il governatore Acquaroli mi stava chiamando. Dalle prime ipotesi sembrava che l’epicentro fosse di fronte a Falconara, poi abbiamo avuto la conferma che era a largo di Fano».
L’assessore ha spiegato poi ai cronisti a margine del punto stampa, di essere in contatto stretto e costante con i sindaci dei comuni costieri, con i prefetti di Ancona e Pesaro-Urbino, e anche con i presidenti delle tre province più distanti dall’epicentro (Macerata, Fermo e Ascoli) che ha invitato a fare verifiche sulla «necessità di tenere le scuole chiuse. Ho chiesto a tutti i sindaci dell’Anconetano e del Pesarese di emettere subito ordinanze per la chiusura delle scuole – ha detto – per evitare di portare un gran numero di persone all’interno degli stessi posti».
Infine ha raccontato di aver sentito la scossa «nel giardino di casa» ed »è stato qualcosa di impressionante vedere i tronchi degli alberi tremare». «Mia moglie è uscita precipitosamente da casa in pigiama – ha proseguito – e le ho detto solo una cosa: spero che l’epicentro sia vicino, perché se fosse così questo potrebbe essere il massimo che è successo, ma se fosse lontano sarebbe una scossa disastrosa».