ANCONA – È passato quasi un anno e mezzo dalle forti scosse del 30 ottobre 2016 che avevano provocato danni nella chiesa di san Domenico in piazza del Plebiscito e, finalmente, inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Finanziati interamente con fondi regionali-statali (140mila euro), destinati al recupero edilizio e alla messa in sicurezza post sisma, i lavori sono stati aggiudicati alla ditta Montedil s.r.l. di Loreto che ha offerto un ribasso del 20% sull’importo a base d’asta.
Alla fine del 2016 il sisma aveva provocato la caduta di frammenti di intonaco dalla volta in cammorcanna e lesioni all’abside. Ora l’impresa avrà 60 giorni di tempo per posizionare una rete interna per evitare la caduta di calcinacci a terra ed eseguire la cerchiatura dell’abside. L’intervento sarebbe dovuto iniziare a dicembre, ma è slittato per le verifiche dei requisiti, e la consegna dei lavori in via d’urgenza alla ditta sarà effettuata mercoledì prossimo.
Come riporta la relazione illustrativa, «in attesa di un intervento di restauro, si prevede la realizzazione di una rete con il compito di fermare la caduta di piccoli frammenti di intonaco, posizionata all’imposta degli archi che dovrà proteggere sia la navata che l’abside». Sempre dopo le scosse, si erano formate delle lesioni nella zona sinistra dell’abside e lesioni verticali nella mezzeria dell’ingresso sinistro della chiesa. Per l’abside è dunque prevista «l’istallazione di nuovi tiranti metallici posizionati all’esterno della muratura perimetrale che definisce il contorno dell’abside, ancorati ai contrafforti della navata. Il vano d’ingresso sinistro verrà provvisoriamente puntellato con elementi lignei. Le opere hanno quindi natura provvisionale. Il consolidamento locale dell’abside verrà realizzato con tiranti e non con una puntellatura esterna per evitare il blocco del transito nell’adiacente via Zappata e per ridurre sensibilmente i costi e i tempi di realizzazione dell’intervento».
Questo intervento di messa in sicurezza, però, costituisce solo una prima parte dei lavori, e molto probabilmente la rete resterà a lungo dentro la chiesa, in attesa di un secondo intervento. Sono infatti necessari altri lavori più complessi che riguarderanno la volta. Per questo secondo intervento sarà necessario uno studio più approfondito e il costo sarà ingente, circa un milione di euro. Il Comune dovrà quindi trovare i fondi e i tempi sono lunghi.
Intanto, però, quando sarà ultimato il primo intervento di messa in sicurezza, il dipinto Crocifissione di Tiziano, fino a qualche mese fa conservato nell’abside centrale della chiesa e trasferito momentaneamente per sicurezza in Pinacoteca, tornerà nella chiesa di piazza del Plebiscito e l’Amministrazione sta valutando una nuova collocazione. Prima del sisma il quadro era posto su una sorta di specchiatura a muro. L’ipotesi ora è di collocarlo più in basso, sempre dietro l’altare principale, con una maggiore illuminazione, in modo da renderlo più visibile.