ANCONA – Dal novembre scorso vive ‘appoggiato’ a casa della figlia insieme alla moglie, dopo essere stato sfollato dal suo appartamento di via Del Castellano ad Ancona, dopo che l’edificio al civico 41 A è stato lesionato dalle scosse sismiche del 9 novembre. Stiamo parlando di Sergio Turchi, un anziano di 88 anni, volto noto nel capoluogo, dove è vicepresidente della squadra di calcio Piano San Lazzaro.
Una storia, la sua, che racconta i disagi che vivono le persone costrette fuori dalle loro abitazioni a causa del terremoto, case nelle quali non sanno ancora quando e se mai potranno rientrare. Una casa a cui l’anziano è fortemente legato. «Ci hanno evacuato il 12 novembre scorso, dopo che i vigili del fuoco hanno dichiarato l’edificio inagibile – racconta Turchi – da quel giorno siamo fuori di casa io e mia moglie Nicoletta (79 anni, ndr)».
La coppia viveva in quell’appartamento dal 1967, e l’aveva acquistato «con sacrifici enormi, dopo due anni che eravamo stati in affitto – racconta – eravamo stanchi di cambiare continuamente casa e allora abbiamo deciso di comprarla per avere una casa tutta nostra, ora invece ci ritroviamo in mezzo alla strada».
Sergio e Nicoletta vivono in un appartamentino in via Mamiani, a casa della figlia, nel quartiere Archi. «Nostra figlia ha voluto ospitarci – dice ancora Sergio – , quando ci hanno evacuato la soluzione era o andare al palazzetto sportivo o all’ospizio per anziani, ma lei ha preferito tenerci a casa con sé e anche noi non ci saremmo voluti andare».
Una sistemazione, quella a casa della figlia, che la coppia di anziani vorrebbe fosse solo temporanea: «Siamo quattro persone in un appartamento – dice la moglie Nicoletta -, io, mio marito, nostra figlia con suo marito. Hanno la loro vita, i loro impegni, in questa situazione non è una bella vita: togliamo loro la libertà e anche noi non ce l’abbiamo più».
Ora i due anziani hanno timore di non rientrare più a casa. «Per noi è stata durissima lasciare la nostra casa. Ci siamo sentiti abbandonati dalla Regione – aggiunge Sergio – e se guardiamo ai tempi della ricostruzione post sisma de L’Aquila e a quelli delle Marche dopo le scosse del 2016, a prospettiva non è rosea: quando potremo rientrare a casa? Fra 10 anni forse? Ma fra 10 anni non ci saremo più».
La richiesta è quella di «poter usufruire di qualche bonus per ristrutturare casa». Sergio è stato della situazione e spiega che «se prima dell’inverno non succederà niente di nuovo e non avremo notizie positive da parte di chi ci governa, torno a casa mia, ho ancora le chiavi e quella è la mia casa. Se devo morire – conclude – voglio morire a casa».