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Ancona, sms sul cellulare e finti colloqui per un lavoro a Dubai: truffato un neolaureato

È stata la speranza a tradire un giovane neolaureato in Finanza, 23 anni, che le scorse settimane ha ricevuto tramite whatsapp un messaggio “esca” che lo ha incuriosito. Ecco la vicenda

Giovane con cellulare
Giovane con cellulare

ANCONA – Ha ricevuto un messaggio proprio mentre sperava che qualche grossa ditta o multinazionale esaminasse il suo curriculum e, impressionata dal suo eccellente percorso universitario appena concluso, lo contattasse per un colloquio.

È stata la speranza a tradire un giovane neolaureato in Finanza, 23 anni, che le scorse settimane ha ricevuto sul suo cellulare, tramite whatsapp un messaggio “esca”: «Abbiamo ricevuto il suo curriculum, contatti questo numero whatsapp per fissare un colloquio».
E subito, tra l’entusiasmo e la speranza, ha risposto al messaggio. Poco dopo il giovane è stato chiamato al telefono da un interlocutore che, in inglese, gli chiedeva di rinviargli il curriculum via mail per riesaminarlo. Tempo quattro giorni, il 23enne viene contattato e gli viene fissato un colloquio di lavoro in streaming visto che l’azienda interessata al suo curriculum ha sede dall’altra parte del mondo. Il giovane sostiene un brillante colloquio online, rigorosamente in inglese, con quello che si presenta come un imprenditore arabo di una società di consulenza con sede negli Emirati Arabi Uniti. Tratti somatici, abbigliamento, modo di parlare e argomentazioni trattate, non fanno destare alcun sospetto. Gli prospetta una retribuzione di 5.000 euro mensili ma la necessità che si trasferisca a Dubai, dove la Società opera, almeno per un anno. Un incaricato avrebbe provveduto a sistemarlo in un alloggio vicino alla sede di lavoro. Il nome della società era effettivamente presente su Internet e anche su Linkdin, oltretutto ben quotata.
Gli fissano quindi un secondo colloquio di approfondimento, sempre in videoconferenza, al termine del quale l’imprenditore arabo gli comunica l’ok all’assunzione complimentandosi. Il ragazzo avrebbe dovuto recarsi a Dubai a inizio mese di marzo, acquistando un biglietto aereo in business class (429 euro) che gli sarebbe poi stato rimborsato. Lui avrebbe voluto che la madre o il padre lo accompagnasse per aiutarlo nella sistemazione presso l’alloggio, ma la società ha ribadito che per eventuali accompagnatori non avrebbero potuto erogare il rimborso. Gli vengono anche inviate delle schede illustrative per l’appartamento – un bilocale bellissimo al 27esimo piano di un grattacielo al centro di Dubai – indicando che l’affitto costava 2.000 euro al mese. «Tanto ne guadagno 5.000 e vivo da solo, mi faccio un’esperienza, dopotutto è un anno e sono appena uscito dall’Università…», ha pensato pieno di entusiasmo, aspettando con ansia l’invio del contratto.

Dunque la fantomatica società manda il contratto di affitto chiedendo un anticipo sulla prima mensilità (2.000 euro). Il padre paga tutto, biglietto aereo e anticipo dell’affitto, versando i soldi su un Iban indicato nella documentazione. Ma il biglietto aereo non arriva. Passano i giorni e si avvicina il primo marzo. Il ragazzo avrebbe dovuto presentarsi al lavoro, eppure il ticket di viaggio non veniva spedito. Contattata quindi la società, un addetto gli spiega di un problema insorto con l’affittuario dell’appartamento che chiedeva invece un anticipo di 3 mesi. Dunque avrebbe dovuto sborsare complessivamente 6.000 euro. Mentre il padre stava per bonificare gli altri 4.000 euro richiesti, gli viene un dubbio.

L'Ing. Francesco Cinotti, CEO della 3Tech Group di Ancona
L’Ing. Francesco Cinotti, CEO della 3Tech Group di Ancona

Si rivolgono all’esperto in cybersecurity Francesco Cinotti, CEO della 3Tech Group di Ancona. Il cyberdetective blocca l’operazione per analizzare mail e contratti. E scopre la truffa. Anche se, purtroppo, non è stato possibile stornare il primo bonifico fatto e quei 2.000 euro del falso affitto più il costo del biglietto aereo purtroppo erano persi.

I consigli dell’esperto


«Quella accaduta a questo ragazzo è davvero paradossale – spiega l’ingegner Cinotti – ma purtroppo truffe di questo genere sono all’ordine del giorno, basti pensare a quante telefonate riceviamo ultimamente dello stesso tenore. In questo caso hanno fatto leva sulla speranza di un ragazzo che, appena uscito dall’Università, aveva effettivamente inviato il curriculum ovunque e aspettava che qualcuno lo chiamasse. Comunque, bisogna prestare sempre massima attenzione e ricordare che nessuna società di recruiting invierà mai un messaggio whatsapp dicendo che cerca personale, poiché tutti usufruiscono di canali ufficiali, Linkedin – spiega il cyber detective – ma nessuno lo fa con un messaggio whatsapp. Se qualcuno ha il vostro numero di cellulare non può essere una società reale, perché per la privacy nessuno può scrivere un messaggio whatsapp su un numero privato senza il consenso, per cui diffidate sempre di queste situazioni. Inoltre prima di fare bonifici per qualsiasi attività – conclude l’ing. Cinotti – bisogna sempre controllare che sia effettivamente indirizzato al Paese di destinazione: in questo caso, il conto non era su Dubai, ma su un conto a Bilbao in Spagna. Deve venire il dubbio e dall’analisi dell’Iban certe cose si notano». Per il neolaureato non solo la beffa della truffa, ma anche una grossa delusione.