ANCONA – «È una fake news già smentita dall’Ambasciata Venezuelana». Il candidato alla presidenza regionale del Movimento 5 Stelle Gian Mario Mercorelli commenta così il presunto finanziamento venezuelano da tre milioni e mezzo di euro al Movimento 5 Stelle e più in particolare a Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo del movimento. La notizia era apparsa sul quotidiano spagnolo Abc.
«È una assurdità e va da sè che il Movimento si è sempre tenuto sulle proprie gambe – prosegue -. Siamo l’unico partito che ha ridato indietro una montagna di soldi: i finanziamenti statali ai partiti non sono mai stati presi in nessuna forma, tanto che il Movimento non ha neanche una tesoreria, inoltre tutti gli eletti ridanno indietro un 50% del proprio stipendio». Mercorelli ricorda che i parlamentari marchigiani hanno restituito oltre 400mila euro ai cittadini destinandoli alle popolazioni alluvionate, al micro-credito per le imprese, alle vittime di violenza e ad altre iniziative: «Attribuire oltre 3 milioni di finanziamento da Chavez – continua – è l’ennesima fake news che gira sul Movimento. Non c’è stata mai la volontà di approfittare dei soldi pubblici né di finanziamenti trasversali».
Intanto il Movimento si sta preparando alle elezioni regionali in autunno e hanno le liste dei candidati già pronte per l’85%. «Siamo l’unico movimento politico che ad oggi ha una lista, un candidato e un programma» spiega, precisando che il programma da mercoledì scorso è stato aperto ai contributi dei cittadini fino a fine mese, contributi che verranno integrati sulla base di quelli ritenuti in linea con le politiche del movimento.
Intanto oggi, 17 giugno, è il giorno in cui si tiene un nuovo vertice fra i leader della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, per decidere definitivamente chi sarà il candidato alla presidenza regionale del centrodestra, dopo che la Lega continua a voler far pesare il suo ruolo di primo partito invocando la scelta di chi correrà per competere alla guida di Palazzo Raffaello. Il centrosinistra ha invece già chiuso il cerchio sul sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi. Insomma se prima a navigare nella nebbia era il centrosinistra ora la situazione si è ribaltata con il centrodestra ancora arenato su se stesso.
«È la cartina al tornasole di quello a cui pensano le forze politiche che hanno bisogno di far coprire la poltrona giusta per perorare i loro interessi – conclude Mercorelli -. Ci vuole poco a fare una votazione fra iscritti e selezionare per merito chi deve rappresentare». Insomma per Mercorelli «è un gioco alla poltrona» che mira a «far respirare le correnti interne dei partiti».