ANCONA – Eliminare il divieto di spostamento tra comuni a Natale e Capodanno. Il Governo, dopo le pressioni di governatori, sindaci e dell’opposizione, fa un passo indietro e valuta il blocco agli spostamenti su base provinciale e non più comunale per le giornate delle festività. Se il dietrofront sembra quasi certo, i dettagli sono ancora in via di definizione e tra le ipotesi c’è quella di aprire agli spostamenti solo nei piccoli comuni, per intenderci quelli con meno di 5mila abitanti, o, come sembra più probabile, di circoscrivere la limitazione su base regionale. In ogni caso resta fermo il divieto di uscire dalla propria regione di residenza dal 21 dicembre al 6 gennaio. Sulla questione si è pronunciato favorevolmente anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio che in un post su Facebook ha aperto a questa possibilità.
Una apertura che per essere attuata dovrà vedere la presentazione in Parlamento di un provvedimento di modifica del decreto in vigore fino al 15 gennaio, il quale vietava gli spostamenti a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Una limitazione che penalizzava moltissimo i piccoli comuni dell’entroterra, dove poche “manciate” di case attraversate da una strada rientrano magari in comuni diversi. Ancora più penalizzati i piccoli paesi terremotati. Inoltre si tratta di una misura che condannava ulteriormente gli anziani alla solitudine e all’emarginazione, non consentendo alle famiglie di potersi riunire in occasione della festa più attesa dell’anno, contrassegnata proprio da valori di solidarietà, calore umano e condivisione.
«Fortunatamente si è ascoltata la voce territorio – commenta il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti – . Il territorio di Ascoli ha una frazione, Villa Sant’Antonio, che è divisa dal comune di Castel Di Lama solo da una strada, impedire gli spostamenti era una limitazione insensata, perché quello che si può fare il 24 dicembre lo si può fare anche il 25». Il primo cittadino spiega che richieste di apertura sono arrivate da parte di «molti anziani» desiderosi di non trascorrere i giorni delle festività da soli. «È vero che bisogna gestire l’emergenza sanitaria, ma va anche considerato che per qualche anziano questo potrebbe essere l’ultimo Natale: la modifica del decreto rappresenta per noi un segnale molto importante». Fioravanti rimarca infine l’importanza della «responsabilità individuale» con il rispetto delle misure stabilite per evitare la diffusione del virus (Mascherine, igiene, distanziamento e divieto di assembramento).
Una ordinanza, quella che vieta gli spostamenti fra comuni diversi nelle giornate di feste, definita «illogica» dal sindaco da Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, il piccolo comune marchigiano del maceratese appartenente al cratere sismico. La misura restrittiva, infatti, penalizza ancora di più le aree terremotate dove i comuni sono piccoli, isolati e per lo più la popolazione è anziana. «Nei nostri comuni c’è pochissima gente e ci sono casi in cui è frequente che un congiunto possa stare a pochi chilometri di distanza ma in una area che rientra in un comune diverso. Provvedimenti di questo tipo sono illogici e vanno corretti: tornare sui propri passi non significa essere deboli, denota piuttosto intelligenza». Il sindaco spiega che l’auspicio è che la norma venga modificata perché si tratta di un «divieto inaccettabile». Inoltre sottolinea che anche nelle Marche, ci sono comuni separati da una via centrale che fa da spartiacque fra regioni diverse fra i quali c’è una stretta socialità: «Pur con la massima precauzione e attenzione a rispettare le misure anti contagio, è necessario usare buon senso e coscienza civile».