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Ancona, stop al Lazzabaretto. I gestori: «Il cantiere? Non è mica lo stretto di Messina»

L'assessore alla Cultura del Comune dorico ha annunciato lo stop degli eventi alla Mole Vanvitelliana: «Sì a tour itineranti che coinvolgano tutti i quartieri»

ANCONA – Niente stagione estiva per il Lazzabaretto. Lo ha annunciato due giorni fa l’assessore alla cultura Anna Maria Bertini in Commissione. Chiara Malerba, responsabile dell’arena cinematografica dell’Arci Ancona (che gestisce il ˊLazzaˊ), ha appreso delle parole di Bertini tramite un tam tam degli amici.

«Mi trovato al Cinema Italia per una proiezione, ho preso il telefono e ho visto una marea di Whatsapp. L’assessore comunale, in Commissione, ha annunciato «tour itineranti ed eventi a Posatora, nelle piazze Plebiscito, Papa, Roma e san Francesco, alla Cittadella e anche spettacoli all’anfiteatro romano. Vogliamo portare la cultura fuori da un solo contenitore e coinvolgere tutta la città», ha detto.

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L’assessore Bertini (fonte: pagina istituzionale Comune Ancona)

E ancora: «Faremo una pianificazione del calendario attraverso una manifestazione d’interesse e aggiudicheremo ogni singolo spazio, prima di fare un bando per assegnare i singoli spazi. Entro marzo ce la dovremmo fare». Il Lazzabaretto pare non ripartirà per colpa del cantiere che interessa il ponticello davanti alla Mole. «Non voglio pensare vi siano altri motivi. Il cantiere? Se le cose si vogliono fare, si fanno – evidenzia Malerba – La banchina del Lazzabaretto, lo sappiamo tutti, non è il ponte sullo stretto di Messina. Se servirà più tempo del previsto, noi, nei limiti del possibile, siamo anche disposti a partire più tardi. Ciò non toglie che se il cantiere fosse iniziato a settembre, come previsto, non avremmo avuto questi problemi. E comunque bene gli eventi itineranti, ma dovrebbero essere qualcosa che si aggiunge all’offerta culturale già esistente, non qualcosa che la sostituisca».

Una domanda sorge spontanea: ma al ˊLazzaˊ non si può entrare da dietro, senza passare necessariamente dal pontile? «No – spiega Malerba – Il pontile e la banchina sono essenziali nel progetto accettato dalla Soprintendenza. Il Lazzabaretto l’ha la sua attività e non vi può essere cinema senza bar. Il bar è giustificato dal cinema e il cinema può sostenersi solo con l’attività del bar. I prezzi inclusivi a 5 euro a ticket per vedere le pellicole sono garantiti dall’attività del bar. Mai abbiamo pesato sulle casse comunali. Nemmeno negli anni della pandemia, quando ci permettevano di far entrare un quarto della gente».

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Sui social, centinaia i messaggi di solidarietà a Malerba. Soprattutto – va detto – da parte dei giovani, a cui – a dire il vero – la nuova amministrazione sembrava particolarmente interessata sin dai tempi della campagna elettorale: «Sono stupefatta di tutti questi messaggi di affetto – continuano la responsabile Arci – è un dato da non sottovalutare nelle decisioni da assumere». Il ˊLazzaˊ, nel tempo, era diventato punto di riferimento non solo per i giovani anconetani e gli universitari che rimanevano qua, ma anche per i turisti e per gli adulti che decidevano di trascorrere del tempo in una zona raccolta, sul mare, sotto un cielo stellato, di fronte a Porta Pia con lo sguardo sul Duomo.

Chiara Malerba, responsabile arena cinematografica Arci Ancona

Però, un lumicino c’è ancora. La speranza, come si dice, è l’ultima a morire: «Era già nostra intenzione inviare al Comune, come faremo settimana prossima, una richiesta di formale adempimento dell’ultimo anno del quinquennio che prevedeva il bando. Per assumere una simile decisione, significa che chi decide non è mai stato al Lazzabaretto, né ha mai visto ciò che proiettavamo sul grande schermo».

Già, il grande schermo: non si potrebbe spostare altrove? «Non è fattibile – rispondono dall’Arci – Dall’acustica alle luci, lì è tutto perfetto. Non è un evento qualsiasi, è un’arena cinematografica e deve rispondere a requisiti tecnici ben precisi. E poi – riflette Malerba – la storia del Lazzabaretto inizia nell’84, sono 40 anni di vita. Per gli anconetani, è una seconda casa. Ma solo se resta alla Mole».

«Il Comune, con queste dichiarazioni, ci ha anticipato. Noi siamo in una posizione di attesa, vorremmo capire se ci consentiranno di continuare anche per il 2024 l’attività di cinema e di bar o se tutto verrà rimandato al 2025. Solo questi sono i due scenari possibili, non ve ne sono altri».

«Per togliere la Mole ai cittadini, per capire le ricadute di questa scelta, bisogna davvero non averla mai frequentata, la Mole. Il cinema all’aperto richiamava pubblico trasversale e in queste ore – fa sapere Malerba – abbiamo ricevuto diverse proposte di iniziative. C’è chi si sta mobilitando per una petizione, per una raccolta firme. A me, tolgono un figlio, sono 10 anni che mi occupo di questo progetto. Si era creata una rete meravigliosa che abbattere con la mannaia sarebbe un clamoroso autogol per qualsiasi amministratore». Al Lazza, c’erano musical e festival, da ˊLa punta della linguaˊ a ˊCorto Doricoˊ, passando per ˊAncona Jazzˊ.

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