ANCONA – Le buche della zona portuale, le voragini di via Einaudi, via del Lavoro e di via Vanoni di cui s’era già occupato in un altro articolo CentroPagina, fanno discutere gli operatori del porto. Ecco le loro voci, quelle di chi frequenta quotidianamente quell’area e quelle strade devastate, per andare a lavorare o per tornare a casa, che testimoniano lo strato di quelle vie anconetane e delle loro voragini che l’amministrazione comunale ogni tanto tappa come può. Sono le voci di chi quotidianamente mette a repentaglio il proprio mezzo per recarsi sul luogo di lavoro. «Sono giorni che troviamo qui intorno borchie di plastica maciullate – racconta Filippo, Ittica del Conero in via Vanoni –, soprattutto chi non viene tutti i giorni e non conosce le condizioni della strada rischia di sfasciare l’automobile, un nostro collega ha avuto danni per 600 euro. C’è la voragine con tanto di piscina, qui davanti, ma sul retro è la stessa cosa, e la questione va avanti da diversi anni. Anche i camion che scaricano da noi hanno diversi problemi. Noi, come Ittica del Conero, ci lamentiamo e lo abbiamo fatto a più riprese anche in passato, i camionisti quando passano di qui rallentano e quasi si fermano, perché anche i carichi si muovono, con buche di quelle dimensioni».
Alla Copemo di via Einaudi parla Leonardo e il racconto è quasi lo stesso: «Qui è un disastro, ci sono delle voragini davanti all’edificio, sono impressionanti, sono larghe due o tre metri, e sono sempre piene d’acqua. Le buche più piccole il Comune è passato a riempirle, ma quando poi ci passa un camion si aprono di nuovo, e poi ha proprio lasciato perdere quelle più grandi. Sono gigantesche, pericolose per i camion, certo, ma anche per le auto, perché se non la vedi e non vai pianissimo fai danni grossi. Un ragazzo che lavora qui ha dovuto cambiare addirittura i cerchi, adesso ha montato quelli normali sperando di non rovinarli di nuovo. Ma le buche sono tante e profonde. Abbiamo chiamato i vigili, abbiamo fatto segnalazioni a ripetizione». «La gente che passa di qui è incredula, chi guida non sa a che santo votarsi – spiega Marco di Paninomobile piadineria Ristorello, in via Einaudi –, la situazione è insostenibile, ci sono buche che ci si va proprio a finire dentro. Il Comune è passato a sistemare quelle più piccole ma il primo camion che passa le rompe nuovamente, sono interventi leggeri e la situazione resta grave. Poi parliamo di camion e autovetture, ma pensiamo alle due ruote, specialmente d’estate passano tanti motociclisti. Qui davanti c’è un tombino che non s’è mosso, ma di fianco l’asfalto è sprofondato e se uno ci passa rischia seriamente di cadere, adesso gli hanno dato una sistemata, ma vediamo quanto dura. Non è certo un bel biglietto da visita per la città per chi arriva dall’autostrada che si trova di fronte a questi crateri. Va rifatto l’asfalto, quello specifico per il passaggio dei mezzi pesanti».
Igor, lavoratore portuale, rincara la dose: «Aspetto solo di restare in mezzo alla strada, poi lascio la macchina lì e chiamo vigili e carabinieri. La strada principale di accesso al porto è stata messa a posto, fino alla biglietteria, ma da lì alla nuova darsena, al Lazzaretto, all’ex fiera della pesca, è tutto un cratere e le auto sono costrette a fare lo slalom, ma se incroci qualcuno poi lo slalom non puoi farlo, e si creano problemi di sicurezza stradale. Ho un’auto piccola e se prendo bene una di quelle buche non ne esco più. Il nostro porto dovrebbe essere un fiore all’occhiello della città, invece siamo ridotti così. Ci lavoro da cinque anni e la situazione è sempre la stessa, tappano la buca con un po’ di asfalto ma non dura niente, due giorni ed è di nuovo come prima. Se si va al porto di Ravenna la situazione non è come ad Ancona e anche lì passano i mezzi pesanti. La manutenzione va fatta». «Le strade sono impraticabili – conclude Massimo, di Violini Pneumatici in via Einaudi –, nei giorni scorsi, soprattutto dopo che ha piovuto, molti ci sono finiti dentro, c’è gente che ha rotto pneumatici e cerchi, e i danni li ho visti personalmente, anche perché ci sono diversi carri attrezzi che portano qui le auto da riparare, quelle rimaste per la strada. Qui passano tanti mezzi pesanti, ma anche tanti lavoratori con le loro auto personali, anche la mia a forza di prendere buche e dossi cigola dappertutto».