ANCONA – «Cambiare il Superbonus? È un percorso possibile all’interno, però, di un progetto chiaro che sia fondato su un testo unico delle agevolazioni dei bonus edilizi», su «una determinazione degli obiettivi da realizzare» e su «un intervento che serva ad avviare quel percorso, di cui da tempo sosteniamo la necessità, di un processo» di «rigenerazione urbana» che «l’Europa ci chiede» con l’obiettivo dell’adeguamento «del nostro patrimonio», un’edilizia green che porti al «risparmio energetico» a «comfort e benessere». Lo ha detto il presidente nazionale dell’Ordine degli Architetti, Francesco Miceli, sentito a margine del Convegno Interazionale di Studi ‘Luigi Vanvitelli, il maestro e la sua eredità’ alla Mole di Ancona, sulla revisione della normativa al vaglio dell’esecutivo nazionale.
Sul Superbonus «da tempo abbiamo sollevato una serie di questioni e di contraddizioni già presenti nella normativa relativa al Sisma Bonus» ha spiegato, precisando che le «annose criticità riguardano soprattutto il non aver, fin dall’inizio, selezionato gli obiettivi e questo ha determinato delle contraddizioni sia in termini economici sia in termini di gestione degli interventi».
Miceli ha ricordato che gli architetti avevano già avanzato «la proposta di selezionare gli obiettivi sul piano energetico» per «consentire un adeguamento serio, concreto e reale del nostro patrimonio edilizio. Questo purtroppo non è avvenuto – ha detto – e si è sviluppato un processo che ha coinvolto l’intero patrimonio, senza selezionare degli obiettivi» determinando «quei problemi che oggi dobbiamo affrontare».
Secondo il presidente nazionale degli architetti per quanto concerne invece l’intervento sul Sisma Bonus questo «andava privilegiato nelle aree a maggior rischio e non diffuso su tutto il territorio nazionale». L’altro aspetto messo sul piatto della bilancia da Miceli è quello di una normativa «che è cambiata periodicamente, settimanalmente, in qualche caso, creando una serie di contraddizioni» al mondo dei professionisti, delle imprese e agli stessi cittadini che avevano aderito al Superbonus.
In vista di una possibile revisione della disciplina del Superbonus e del Sisma Bonus, la coordinatrice della Federazione regionale degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Viviana Caravaggi, ha evidenziato «le criticità e le perplessità» degli architetti marchigiani «sulle pratiche già avviate» sulle quali «ci sono già delle difficoltà» anche se «capiamo quello che sta succedendo dal punto di vista finanziario».
L’auspicio, in caso di revisione, «è che almeno le pratiche» già avviate «possano essere messe a terra». «Ci auguriamo innanzitutto – ha aggiunto – una rivoluzione culturale dei cittadini e della società» soprattutto per quanto riguarda il Sisma Bonus «che possa diventare una realtà strutturale» per garantire «un patrimonio ricostruito» al territorio.
Sul fronte del post sisma, Caravaggi ha spiegato che nelle Marche «la ‘macchina’» della ricostruzione «in questi ultimi mesi ha preso un’altra marcia» con «norme avanzate e operative che ci permettono di mandare avanti» il processo di ricostruzione rimasto «fermo o rallentato in questi anni. C’è ancora molto da fare», ma «siamo fiduciosi e pensiamo alla tutela del territorio, alla valutazione e alla trasformazione del territorio che deve essere rimesso in sesto, non solo dal punto di vista operativo, ma anche dal punto di vista sociale e culturale».