Ancona-Osimo

Superbonus, il Pd attacca. Mangialardi: «A rischio migliaia di imprese». Ameli: «Fa saltare ricostruzione»

Il capogruppo in Consiglio regionale invita il presidente Acquaroli ad attivarsi nei confronti del governo, mentre il Pd di Ascoli pone l'accento sul rischio che la ricostruzione post sisma possa saltare

ANCONA – Il Partito Democratico attacca sul Superbonus e presenta una mozione. Il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi invita il presidente della Regione Acquaroli ad attivarsi nei confronti del governo, mentre il capogruppo del Pd di Ascoli, Francesco Ameli pone l’accento sul rischio che la ricostruzione post sisma possa saltare.

«Come nel resto d’Italia, anche nelle Marche cittadini e imprese saranno travolti dai nefasti effetti del decreto legge approvato in fretta e furia e nella notte dal governo Meloni che blocca definitivamente e con effetto immediato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi – dichiara Mangialardi -. Un atto di prepotenza che non tiene minimamente conto delle conseguenze economiche e sociali visto che non dà risposte circa i crediti incagliati».

Il dem evidenzia che «solo nella nostra regione ammontano a oltre un miliardo di euro quelli bloccati per i lavori del Superbonus ristrutturazioni 110%: un fenomeno che riguarda ben 2 mila imprese e circa 3mila cantieri. Uno scenario apocalittico per un settore come quello dell’edilizia, che proprio grazie al Superbonus era riuscito a risollevarsi e ora, invece, rischia di trovarsi di fronte allo spettro del fallimento di migliaia di aziende. Tutto ciò, senza contare gli enormi disagi che si profilano all’orizzonte per le famiglie che avevano aderito al Superbonus attraverso la cessione del credito e adesso rischiano di subire il blocco totale dei lavori edilizi avviati nelle loro abitazioni».

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

Mangialardi, ponendo l’accento sui rischi sul comparto edilizio ricorda che «proprio alcuni giorni fa avevamo depositato una proposta di legge a prima firma della consigliera Anna Casini che, sulla scia di quanto sta avvenendo in molte regioni d’Italia, comprese quelle governate dal centrodestra, consentiva agli enti locali di acquisire i crediti derivanti da Superbonus e bonus edilizi in genere rimasti sospesi. Una proposta che, ora, il decreto legge approvato dal governo, di fatto sterilizza togliendo speranza a cittadini e imprese. Ovviamente ci siamo attivati con i nostri parlamentari per tentare di modificare già dalla prima seduta in Parlamento il testo uscito dal consiglio dei ministri, ma sarebbe utile che tutte le forze politiche, comprese quelle della maggioranza che guidano la Regione Marche, facessero sentire forte e chiara la loro voce contraria a questo decreto legge ammazza-imprese. Purtroppo, a oggi, la giunta regionale e i partiti del centrodestra – prosegue il dem – restano avvolti in un imbarazzante silenzio. Un silenzio molto significativo, ma soprattutto non neutro, perché va ad avallare la decisione presa dal governo. In tal senso, presenteremo una mozione in aula per impegnare il presidente e l’intera giunta ad assumere una posizione chiara su questo tema e ad attivarsi nei confronti del governo nazionale per una profonda revisione del decreto legge approvato».

Francesco Ameli, capogruppo pd Ascoli

«L’assurda decisione notturna del governo Meloni che ha portato al blocco dei crediti fiscali, fa saltare la ricostruzione delle zone colpite dal sisma – dichiara il capogruppo del Pd Francesco Ameli – . Infatti il contributo che lo Stato concede per la ricostruzione non è sufficiente per coprire i costi di riparazione dei danni causati dal sisma, e questo comporta che alcune somme, il cosiddetto accollo, rimangono a carico del cittadino con la casa lesionata. Per evitare un esborso diretto di chi aveva perso casa e spesso lavoro, fino a ieri si poteva accedere alla cessione del credito (o sconto in fattura) legata al Superbonus per le zone del cratere. Ma con il blocco, tutto ciò salta! Ovviamente se si ha un reddito alto, il problema non si pone. La cessione del credito infatti è stata una misura introdotta nel 2016 per dare risposte proprio alle famiglie meno abbienti. Purtroppo – aggiunge – il Governo di cui è piena espressione sia il commissario Sisma Guido Castelli che la sottosegretaria al Mef Lucia Albano (e tutti i partiti Fd’I, Lega e FI) non ha minimamente tenuto conto delle problematiche esistenti e se ne è bellamente fregato. Con Augusto Curti siamo già all’opera per presentare emendamenti in parlamento ed iniziative in regione per chiedere la modifica della norma a tutela dei terremotati sono già state prese dalla consigliera Anna Casini».

«Ma si può pensare di dover aspettare la conversione del decreto in parlamento e quindi 60 giorni per apportare modifiche migliorative? – si interroga il dem – Penso sia follia, pertanto chiediamo con forza un immediato passo indietro ed interventi immediati a tutela di tutti coloro che hanno perso una casa ed ora sono nello sconforto più totale. Parliamo di 23 mila edifici (stima report commissario), che tra l’altro sono quelli nelle zone più colpite dal sisma. Evidentemente anche il commissario Castelli, nonostante la sua struttura sia alle dirette dipendenze del governo, era all’oscuro della decisione. Ci chiediamo quindi a questo punto quale sia l’utilità di un commissario di fronte alle scelte scellerate del Governo da cui dipende. In una sua recentissima intervista radiofonica, Castelli affermava testualmente: “Il blocco del 110 sta bloccando anche la ricostruzione. Il prezziario del sisma non copre tutte le riparazioni, ma solo quelle strettamente necessarie. Pochi giorni fa – conclude – un imprenditore mi ha detto che ha 15 cantieri, ma non li fa partire perché non sa se sarò in grado di garantire il meccanismo del credito d’imposta per coprire gli accolli, da 100, 150 mila euro, per i terremotati».

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