Ancona-Osimo

Agro-alimentare, Bellanova ad Ancona: «Un miliardo per far ripartire la filiera della ristorazione»

La ministra per le Politiche agricole ha incontrato i rappresentanti marchigiani del mondo della pesca per affrontare le criticità. Tra queste, il rinnovo generazionale e delle flotte, e la cassa integrazione. Presenti anche i candidati in corsa per le regionali

La ministra per le politiche agricole e pesca Teresa Ballanova

ANCONA – «Mettere un miliardo a disposizione per far ripartire la filiera della ristorazione». È la proposta lanciata ad Ancona dalla ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, giunta questa mattina, martedì 4 agosto, al mercato ittico del capoluogo per un confronto con gli operatori dell mondo della pesca. Presenti anche i candidati di Italia Viva in corsa per le elezioni regionali: Federisco Talé, Fabiola Caprari, Fabio Federici e Francesco Fiordomo. Un comparto, quello della ristorazione, che come ha ricordato la ministra sta soffrendo di più l’onda d’urto del lockdown perché rimasto completamente chiuso: «Con la catena della ristorazione chiusa sono andati in sofferenza i prodotti di maggiore qualità della pesca, che vengono consumati proprio all’interno di quella filiera».

Una filiera che in Italia conta 180 mila imprese, in favore delle quali la ministra ha proposto «non un finanziamento a pioggia», ma 5mila euro  a fondo perduto «con il vincolo che acquistino prodotti italiani». «La mia idea è che bisogna investire più risorse non per tenere le aziende chiuse e le persone in cassa integrazione, ma per tenere le aziende aperte e le persone a lavorare» ha detto.

Secondo la ministra «va sostenuta sempre di più la filiera agro-alimentare nel suo complesso, con la pesca e l’acquacoltura, perché sono punti di eccellenza» marchigiani e italiani.

Piergiorgio Carrescia e Teresa Bellanova

«Bisogna non solo ringraziare» gli operatori della pesca ha detto, «ma investire sempre di più nel settore per arrivare ad avere un sostegno più forte sulla nostra produzione ittica». Teresa Bellanova ha rimarcato che il governo sta «investendo molto» nel settore della pesca, del quale ha tenuto a ricordare la volontà di tenere per sé la delega, come «mai accaduto con altri ministri».

I rappresentanti del mondo della pesca hanno presentato alla Bellanova le criticità che affliggono gli operatori marchigiani. Il presidente dell’associazione produttori pesca di Ancona, Apollinare Lazzari, ha chiesto nuove regole per consentire alla categoria di lavorare, mentre il vicepresidente nazionale di Federpesca, Federico Bigoni, ha sottolineato l’importanza del comparto pesca e della marineria dorica, quale punto di «riferimento non solo per i volumi, ma anche per l’organizzazione e la lungimiranza delle politiche attivate» che coniugano pesca e sostenibilità ambientale.

Il lockdown, ha detto Bigoni, ha spinto a riflettere sull’importanza delle catene alimentari e produttive, ma «la pesca deve interrompere il trend negativo. Competitività, sviluppo e innovazione non confliggono con la sostenibilità – spiega – ma serve un rilancio che deve essere generazionale». Il vicepresidente nazionale di Federpesca ha chiesto ammortizzatori sociali per la categoria, dal momento che la pesca ha solo 160 giornate di attività, ma ha chiesto anche un rinnovo della flotta.

Il presidente del Cogevo (Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi) Domenico Lepretti ha consegnato una lettera alla ministra nella quale ha messo nero su bianco le difficoltà dei pescatori di vongole, fra le quali anche la perdita di competenza sul porto di Civitanova Marche.

La ministra ha dato appuntamento ai rappresentanti delle associazioni regionali della pesca e ai pescatori per il 10 settembre a Roma, dove ha promesso di affrontate le principali criticità che attanagliano gli operatori nell’ambito di un summit al quale oltre alla Bellanova prenderà parte anche il direttore generale della pesca marina e dell’acquacoltura Mariano Rigillo.

«Oggi mi faceva davvero piacere, con gli amici delle Marche, incontrare queste persone che hanno anche retto in una fase molto complicata – ha dichiarato la ministra – Quando tutti stavano fermi, queste persone sono state invitate ad andare avanti per aiutarci a non cambiare le abitudini alimentari», per questo, ha evidenziato, bisogna «investire sempre di più» sulla produzione ittica.

La ministra Bellanova con i candidati di Italia Viva

In vista dell’appuntamento per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre, la ministra ha spiegato che occorre «farsi carico di politiche di buon governo in una fase in cui il Paese sta soffrendo molto. Purtroppo temo che da questa emergenza sanitaria ne usciamo molto più deboli e spero che l’autunno non ci consegni ulteriori aggravamenti della situazione economica». Servono politiche attente al territorio sia a livello nazionale che regionale, oltre che politiche attente al sistema produttivo, perché il Paese e le Marche non ripartono «con politiche assistenziali», ma con investimenti sulle imprese per creare «nuove opportunità di lavoro».

Sollecitata dai giornalisti sul fermo pesca a margine dell’incontro, la ministra ha spiegato che occorre «avere una grande attenzione anche alla sostenibilità ambientale e al ripopolamento dei nostri mari». Secondo Teresa Bellanova «il fermo pesca si fa quando è utile» e non quando conviene, perché la ricerca scientifica indirizza con precisione sul momento più opportuno per attuarla così da «poter ripopolare meglio i nostri mari». «Capisco la difficoltà che ovviamente vive il settore – ha dichiarato – Non a caso ho combattuto per stanziare 20 milioni di euro per la pesca, per stanziare un bonus anche per i pescatori autonomi che erano rimasti fuori da tutto. Ora ai pescatori faccio questo invito: prendersi cura del mare è interesse di tutti, soprattutto di chi vive di mare». Insomma un sacrificio, quello chiesto ai pescatori, che però consentirà di «avere poi una pesca molto più sostanziosa e anche redditiva».

Presenti all’incontro l’esponente di Italia Viva Piergiorgio Carrescia che ha espresso soddisfazione per la presenza della Bellanova ad Ancona, per l’attenzione verso la pesca della ministra che è anche coordinatrice nazionale di Italia Viva, un’attenzione ad un mondo «fondamentale per l’economia marchigiana». Presenti anche i coordinatori provinciali Silvia Rosati e Matteo Bitti.

Le rappresentanti dell’associazione Penelope con la ministra Bellanova

Ad attendere la ministra c’erano anche le rappresentanti dell’associazione “Penelope donne della pesca” che, guidate da Adriana Celestini, le hanno chiesto di essere riconosciute nel loro status di collaboratrici dell’impresa ittica familiare. L’associazione, che raccoglie circa una trentacinquina di mogli dei pescatori e di donne che a vario titolo operano nel settore, ha ricordato che in Europa sono rimaste solo le italiane, le donne greche e le olandesi a non essere ancora riconosciute come lavoratrici del mondo della pesca. L’obiettivo, come ha spiegato Adriana Celestini, è quello di consentire a queste lavoratrici «di uscire dal nero e di avere consapevolezza del proprio ruolo, ma anche della possibilità di partecipazione a ruoli più elevati».