Ancona-Osimo

Audizioni Decreto Sisma alla Camera. Nei comuni è emergenza anziani

Nel confronto con i parlamentari, i sindaci e il presidente Anci Marche Mangialardi hanno presentato le loro istanze, chiedendo la ripresa socio-economica del territorio

I danni del terremoto nel Centro Italia

ANCONA – Audizioni ieri (6 novembre) alla Camera per il Decreto Sisma, dove la Commissione Ambiente, presieduta dalla parlamentare marchigiana pentastellata Patrizia Terzoni, nell’ambito delle disposizioni urgenti per accelerare la ricostruzione, ha incontrato il capo della Protezione Civile Borrelli, il commissario straordinario Farabollini, il capo dipartimento casa Italia Curcio, i presidenti delle commissioni dei consigli delle regioni colpite dal sisma (Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio), i rappresentanti dei comitati, l’Upi (Unione Province d’Italia) l’Anci con il presidente Mangialardi, i sindaci di alcuni fra i comuni più colpiti dal sisma (per le Marche Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Camerino) e l’Ancpi (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia).

I parlamentari marchigiani sono al lavoro sugli emendamenti che dovranno essere presentati entro il 7 novembre. «Abbiamo ascoltato i sindaci – spiega il parlamentare marchigiano del Pd, Mario Morgoni – che ci hanno delineato un quadro della situazione che è ancora drammatica specie nei piccoli centri dell’entroterra. I primi cittadini ci hanno chiesto che il Decreto sia lo strumento utile per dare risposte». Tra le criticità evidenziate dai sindaci del cratere, racconta Morgoni, c’è soprattutto la difficoltà nell’individuare procedure lineari a causa della complessità dei meccanismi per la ricostruzione sia pubblica che privata degli edifici totalmente distrutti.

«Da parte dei Comitati abbiamo avuto tante rivendicazioni anche giuste – spiega Morgoni – riguardo situazioni di disagio, ma attendiamo anche un contributo costruttivo. Ad esempio stiamo ragionando sulla questione della responsabilizzazione dei tecnici, messa in discussione dai Comitati, bisogna però fare in modo che diventi una strada praticabile, senza metterla in discussione e basta, altrimenti si rischia ogni volta di ricominciare da capo».

Mario Morgoni, deputato Pd

Il presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi: «Apprezziamo un decreto in cui, finalmente, si parla solamente del sisma del Centro Italia. Ma vogliamo essere chiari: questa è l’ultima occasione per fare in modo che parta davvero la ricostruzione, che altrimenti rimarrà solo elemento di polemica tra le forze politiche. Qui ci sono i sindaci che vogliono osare, il Parlamento osi insieme a loro».

Mangialardi ha spiegato che occorre intervenire sul personale che lavora negli uffici che si occupano di ricostruzione, prorogando oltre i 36 mesi i contratti in essere. Altra proroga serve alla fase emergenziale «che chiediamo sia estesa fino al 2024».

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi, presidente Anci Marche e coordinatore Anci regionali

Il presidente Anci Marche ha poi chiesto «che vengano assegnati i segretari comunali anche ai piccoli Comuni del cratere» insieme a «norme più semplici su ricostruzione pubblica e privata, magari ripetendo lo schema efficace seguito col Ponte Morandi di Genova». Poi l’accento sulla ripresa socio – economica dei territori che secondo Mangialardi devono passare «da zone franche e zone economiche speciali, altrimenti ricostruiremo solo bei presepi senza vita».

Tra i sindaci ascoltati anche quello di Camerino, Sandro Sborgia che ha presentato un documento con una serie di considerazioni e proposte di modifica al Decreto, fra le quali la cancellazione del vincolo che obbliga a ricostruire gli edifici pubblici, come ad esempio le scuole, nella stessa area dove sorgevano prima di essere distrutti dal sisma, impedendo il cambio di destinazione d’uso. Ma tra le richieste c’è anche quella di rivedere la questione dell’autocertificazione da parte dei tecnici che se lasciata così, secondo Sborgia non andrebbe a snellire le pratiche per la ricostruzione, ma bloccherebbe i lavori in caso di controlli. Inoltre, nessun tecnico vorrebbe assumersi una responsabilità tale per un tempo indefinito, pertanto «abbiamo proposto di stabilire un limite temporale».

«Bene invece per l’estensione degli sgravi fiscali “Resto al Sud” ai comuni del cratere (incentivi per gli imprenditori under 45) – spiega il sindaco di Camerino – alla stessa maniera si potrebbero estendere anche gli sgravi previsti per gli anziani pari al 7% sulle tasse per i primi 5 anni».

Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia

Infine Sborgia ha lanciato anche l’idea di creare nelle aree del cratere una zona economica speciale (ZES) che consenta agli imprenditori di investire in questi comuni senza pagare le tasse per 20 anni, «questo produrrebbe il rilancio economico di cui le nostre terre hanno tanto bisogno». Una proposta che però deve trovare il sostegno della Commissione Europea per essere attuata.

«Bisogna dare atto che chiamare e sentire i sindaci, che sono in prima linea a gestire le problematiche del territorio, per il Decreto Sisma è un fatto estremamente positivo – commenta Sborgia – . Auspico che questa linea sia tenuta in considerazione anche per altre occasioni di confronto. La situazione nei comuni del cratere è complicata, perché oltre a ricostruire gli edifici bisogna pensare anche a ricostruire il tessuto sociale. Bisogna considerare che il tempo passa, sono già trascorsi 3 anni e non si vedono cantieri, tra la popolazione si è sviluppato un sentimento di abbandono e molti se ne sono andati. Accanto a questo c’è una percentuale molto consistente di anziani in queste zone, i più deboli e bisognosi di cure. Ne ricevo giornalmente molti, che mi presentano i loro problemi, ma più di tutto hanno bisogno di ascolto e noi sindaci non possiamo non considerare questi aspetti. Non serve solo una ricostruzione veloce e sicura, noi sindaci non possiamo pensare solo alle messe in sicurezza, dobbiamo pensare anche a tenere insieme il tessuto sociale che con il tempo rischia di disgregarsi. Mi auguro che le audizioni siano l’occasione per tutti di essere chiamati al senso di responsabilità. Bisogna fare in fretta».

Lo spopolamento dei comuni flagellati dal sisma, già in atto prima del terremoto, si è accentuato molto dopo le scosse: solo a Camerino sono stati persi 100 abitanti in un solo anno.

Aleandro Petrucci, primo cittadino di Arquata del Tronto si è così espresso: «Ci siamo riuniti come sindaci varie volte coordinati all’interno dell’Anci – ha ricordato – e questo che presentiamo è un documento limitato alle richieste indispensabili. Non ci interessano i colori politici, ma solo vedere accettate le nostre istanze. Nel mio Comune abbiamo tolto 280mila tonnellate di macerie e altre 100 ne restano. Il paese è tutto crollato. Senza una mano e senza questi emendamenti non ce la potremo fare».