ANCONA – «Se manca il personale, cosa nota da tempo, perché riattivare il costosissimo ospedale di Civitanova Marche invece di utilizzare gli ospedali sparsi nel territorio che sono comunque adoperati? Qual è il senso di questa operazione?». A porre gli interrogativi, all’indomani dell’annuncio da parte dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini dell’apertura del terzo modulo dell'”astronave” realizzata dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, è il senatore marchigiano Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori Pubblici.
Coltorti rimarca che, stando ai dati diffusi ieri (3 ottobre) dal Servizio Salute della Regione Marche, al Covid Hospital sono ricoverate 14 persone, 5 delle quali in terapia intensiva e le restanti 9 in semi intensiva, «un numero veramente limitato».
Secondo Coltorti si doveva agire prima: «Se ci si fosse mossi a marzo, invece di sperperare tempo e denaro, ora avremmo un numero enormemente più elevato di letti per la terapia intensiva in strutture dove sebbene ci sia carenza di personale, dato il continuo e progressivo taglio perpetrato negli anni dei fondi destinati alla sanità, un minimo di personale comunque c’è. Se ci si fosse mossi a marzo avremmo anche avuto tutto il tempo di ristrutturare intere ali e reparti. Dovremmo attivarci immediatamente per migliorare le condizioni delle strutture in poco tempo». Il senatore ricorda che la struttura è costata circa 10 milioni di euro, risorse che a suo parere si potevano investire nel potenziamento degli ospedali, piuttosto che in una struttura temporanea.
Inoltre sottolinea che se «è evidente che il neo presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il suo assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, poco possono fare sull’organizzazione territoriale, essendo subentrati poche settimane fa» allo stesso tempo non condivide la linea di inviare personale medico di altre strutture, andando a depauperare quei nosocomi. «Basta fare il gioco dei tre bussolotti, precettando il personale da altre strutture che rimangono così sguarnite» afferma.
«Bene che hanno indetto il concorso» per l’assunzione dei 3mila infermieri, «speriamo che trovino il personale necessario» prosegue il senatore, che intanto detta la sua strategia: «La soluzione che propongo è semplice, si usino gli ospedali sparsi per il territorio, gli stessi ospedali utilizzati anche ora. Si finanzi il loro potenziamento e la ristrutturazione di quelli semi abbandonati o sotto utilizzati. In questo modo anche con l’eventuale futuro aumento dei contagi ci troveremo delle strutture pronte ad accogliere i pazienti durante una emergenza».